November 29, 2024
Una notizia (http://greenreport.it/_new/index.php?page=default&id=19752&mod=greentoscana) non fa dormire sonni tranquilli ai cittadini pisani, per questo i Cobas chiedono a Eligi e Filippeschi di fornire spiegazioni in Consiglio Comunale e sulla stampa cittadina.
Parliamo del reattore nucleare dell’ex Cisam di San Piero disattivato nel lontano 1980, le cui scorie nucleari sono state da anni trasportate in altri luoghi anche se qualcosa di contaminato resta a San Piero , ossia le acque e il materiale interno della piscina di raffreddamento dell’ex reattore. Le acque depurate saranno scaricate nel fosso dei navicelli con un vantaggio per il Ministero della Difesa (sul quale gravano i costi di bonifica e dismissione).
I fanghi invece, collocati in monili di cemento, resteranno a San Piero proprio in mezzo alla macchia mediterranea.
La operazione di bonifica , avvolta nel mistero fino alla denuncia degli ecologisti, presenta rischi per le acque dei Navicelli e la popolazione pisana?
E se i lavori iniziati ai Navicelli restano funzionali a progetti militari (collegamento di camp darby al mare e smaltimento delle acque dell’ex reattore del Centro Interforze Studi per le Applicazioni Militari), è troppo chiedere perchè destinare agli stessi investimenti pubblici (tra i quali il Comune di Pisa) ? A vedere i tagli agli ospedali e i soldi stanziati per aerei da caccia e sommergibili si capisce che la militarizzazione dei territori e le servitù militari muovono interessi economici colossali anche se le ripercussioni sulla salute della popolazione sono solo negative (come dimostrano i tumori in prossimità di molte basi militari e centri ripetitori e le condizioni di vita sempre più precarie dei ceti popolari)
Confederazione Cobas
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