Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Le assunzioni negate alle categorie protette

Postato il 29 Gennaio 2014 | in Lavoro Pubblico, Sindacato | da

Allo sportello legale del Cobas si sono rivolti alcuni cittadini appartenenti alle categorie protette lamentando di essere esclusi dalle assunzioni in molte aziende private e enti pubblici della nostra Provincia.

Eppure la legge obbliga i datori di lavoro ad assumere una quota di lavoratori iscritti alle categorie protette per promuovere l’inserimento nel mondo lavorativo delle persone disabili e delle altre persone a cui la legge riconosce una condizione di svantaggio (es. cechi e sordi, invalidi di guerra, orfani ecc.).

I datori di lavoro, sia pubblici e sia privati, sono tenuti ad avere alle loro dipendenze lavoratori appartenenti alle categorie descritte nel precedente paragrafo nella misura di:

  • sette per cento dei lavoratori occupati, se occupano più di 50 dipendenti;
  • due lavoratori, se occupano da 36 a 50 dipendenti;
  • un lavoratore, se occupano da 15 a 35 dipendenti (per i datori di lavoro privati questo obbligo si applica solo in caso di nuove assunzioni).

Per il calcolo della percentuale, ossia come si conteggiano i lavoratori occupati in un’azienda, è intervenuta la Riforma Fornero del 2012 che ha ampliato la base di calcolo, aumentando quindi i numeri di disabili da assumere nella dotazione organica complessiva.

Ad oggi bisogna includere nel computo tutti i lavoratori assunti con vincolo di subordinazione (tranne quelli già assunti con collocamento obbligatorio), i soci di cooperative di produzione e lavoro, i dirigenti, i contratti di inserimento, i lavoratori somministrati presso l’utilizzatore, i lavoratori assunti per attività all’estero, i lavoratori socialmente utili (LSU), i lavoratori a domicilio e gli apprendisti. Bisogna conteggiare anche gli assunti con contratto a tempo determinato fino a 9 mesi.

Le aziende possono procedere con concorso destinato ad appartenenti alle categorie protette (come ha fatto anni fa il Comune di Pisa dopo un decennio di mancate assunzioni) o procedere con la chiamata nominativa ( l’azienda stessa ad individuare la persona da inserire) o con la chiamata numerica (tramite il Centro per l’Impiego) a seconda delle dimensioni della azienda.

Resta il fatto che nonostante la normativa , molti Enti publici e aziende private sono inadempienti penalizzando lavoratori che con alcuni handicap certificati hanno già difficoltà a trovare un lavoro.

Chiediamo alla Direzione Provinciale del Lavoro e all’assessore Provinciale Romei di intervenire per porre fine a queste situazioni di illegalità.

COBAS PUBBLICO IMPIEGO

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