December 22, 2024
SOLIDARIETA’ CON GLI ATTIVISTI DEI MOVIMENTI SOCIALI CONTRO L’AUSTERITY
Nella giornata del 13/2 si è dimostrato con chiarezza che il percorso meticcio a cui hanno dato vita le giornate del 18 e 19 ottobre è pratica materiale di lotta e conflitto, che si estende a tutti I territori e a tutti I settori sociali; si è evidenziato come I movimenti non fanno neanche un passo indietro davanti alla repressione selvaggia messa in atto dagli apparati di potere, ma anzi rilanciano verso una primavera ancora più calda.
Le numerose “misure cautelari” che in questi giorni hanno colpito decine di attivisti, dai disoccupati e precari napoletani e i facchini di bologna, alle accuse pesantissime mosse verso I nostri compagni romani, sono un chiaro sintomo di come dalla val di susa a palermo, si tenti di indebolire e destabilizzare un movimento composto da migliaia di persone che giorno dopo giorno lottano per strappare pezzetti di reddito e di dignità sociale, attraverso la pratica della riappropriazione diretta, le rivendicazioni sui posti di lavoro, la resistenza agli sfratti, la difesa dei propri territori.
Un movimento che fa sempre più paura a chi ci governa; lontano dai riflettori puntati sulle bagarre parlamentari infatti, si continuano a prendere decisioni volte a mantenere saldi gli equilibri tra istituzioni pubbliche e imprese, a discapito di tutti coloro che il prezzo della crisi dei padroni e delle banche l’hanno già pagato e continuano a pagarlo.
La determinazione delle lotte nel riportare “a spinta” nell’agenda politico-istituzionale la questione del “chi decide” della gestione delle risorse pubbliche È la vera minaccia che chi governa questo paese cerca di arginare in tutti I modi, attraverso una repressione sempre più subdola, arrivando a muovere accuse di “terrorismo” per l’incendio di un compressore, agendo in nome di una presunta “legalità” sempre meno leggittimata nel tessuto sociale.
Sui nostri territori, delle nostre vite, VOGLIAMO DECIDERE NOI, e le lotte messe in campo in questi mesi raccontano di come siamo capaci di organizzarci e reagire senza paura all’attacco sistematico che subiamo ogni giorno, di cui la repressione è solo l’aspetto più evidente. Reagire e agire provando a disarticolare dal basso tutti quei dispositivi attraverso I quali tentano di plasmare “soggetti compatibili” a un sistema economico la cui riproduzione, tanto sul piano cognitivo quanto su quello matriale, si esplcita principalmente sul piano dello sfruttamento.
Dire che la sollevazione non si arresta per noi è guardare oltre la rabbia che le misure repressive provocano, e continuare, come esplicitato da tutti nell’assemblea nazionale del 9 febraio, nel percorso di lotta intrapreso di cui quel 31 ottobre è stato tappa fondamentale, è rispondere tutti insieme, con la forza e la determinazione che ci hanno contraddistinto in questi mesi, a partire dal corteo di domani a ponte galeria, che chiede l’immediata chiusura del Cie.
Il 31 ottobre c’eravamo tutti, e continueremo ad esserci; nelle strade, nelle piazze, continueremo ad assediare quei palazzi che non ci rappresentano, a rivendicare e riprenderci I nostri diritti, ad aprire spazi di conflitto nelle contraddizioni di questo paese, verso le mobilitazioni no tav della prossima settimana, verso il corteo contro la repressione del 15 marzo, verso l’esondazione del 12 aprile, verso il vertice sulla disoccupazione giovanile. perchè è solo la lotta che ci rende felici, non saranno manganelli e manette a farci desistere..
LA SOLLEVAZIONE NON SI ARRESTA!
PAOLO-LUCA-MARCO-MATTIA-OTMANI-FEDERICO-IVANO
LIBERI TUTTI SUBITO!
LE LOTTE SOCIALI NON SI ARRESTANO , LIBERI TUTTE/I
Scontata quanto canagliesca l’operazione poliziesco-giudiziaria che è scattata stamani a Roma e Napoli ai danni dei compagni romani dei Movimenti per l’Abitare e dei disoccupati campani.
Un blitz inteso a colpire l’insieme delle realtà sociali che si oppongono a questa disastrosa politica di austerity, che impone lacrime e sangue ai ceti popolari e agli ultimi.
E che si stanno preparando per “ l’offensiva di primavera” , intesa alla riappropriazione di quote rilevanti di ricchezza sociale da destinare ai senza reddito e ai salariati, al “non pago” degli affitti, bollette, ticket sanitari e altre gabelle.
Le annunciate mobilitazioni nazionali del 12 Aprile e del 1° Maggio, insieme ad un possibile sciopero generalizzato, hanno fatto scatenare l’ultra abusata repressione nel tentativo di scompagnare il blocco sociale, che sta dando filo da torcere ai palazzinari del potere.
Come sempre , queste ottuse menti non hanno capito niente. Si illudono nel pensare che con gli arresti e altre forme persecutorie possano fermare questi incontenibili movimenti !!
Se la risposta alle giuste rivendicazioni sociali è la repressione, allora presto si accorgeranno di essere circondati da una proliferazione di assedi , che li costringeranno volenti o nolenti ai tavoli del confronto per la soluzione dei bisogni negati.
Oggi, a partire da subito in ogni città le forze motrici del Paese , si stanno mobilitando sotto le prefetture e altre sedi istituzionali per dare una pronta e significativa risposta: a Roma la conferenza stampa alle 15,30 e il successivo corteo diretto ai palazzi governativi.
Per tornare in piazza sabato-domenica 15-16/2 “ a sostegno della chiusura i luoghi di coercizione per migranti CIE-CARA” . Poi ancora, il 22 febbraio nella giornata di lotta indicata dal Movimento NO TAV . E così il 1° marzo” dei diritti dei migranti” , e il 14-15/3 nel convegno e manifestazione nazionale a Roma “ contro la repressione delle lotte sociali, che colpisce ben 18.000 attivisti”.
Entro quel tempo massimo, rivogliamo tra noi , Luca, Paolo e tutti gli arrestati-inquisiti della lotta per la casa e dei disoccupati organizzati : abbiamo bisogno di loro per cambiare l’Italia e disegnare un Paese dove vivere con dignità e partecipazione.
La Confederazione Cobas rivolge a tutti gli arrestati-inquisiti un abbraccio solidale, nel mutuo impegno per la loro pronta liberazione e per scardinare questo potere corrotto e autoritario , nefasto e negatore dei più elementari diritti e bisogni.
Roma 13.2.14
CONFEDERAZIONE COBAS
UNIONE INQUILINI – Segreteria Nazionale – 13 febbraio 2014
CASA: “ LE MISURE CAUTELARI DISPOSTE OGGI NEI CONFRONTI DEI PROMOTORI DELLE MANIFESTAZIONI DEL 31 OTTOBRE SCORSO SONO INACCETTABILI”
DICHIARAZIONE DI WALTER DE CESARIS, SEGRETARIO NAZIONALE UNIONE INQUILINI
“Apprendiamo delle misure cautelari nei confronti dei promotori delle manifestazioni del 31 ottobre 2013 sulla casa in occasione della conferenza Stato – Regioni che il ministro Lupi aveva convocato proprio a seguito delle mobilitazioni dello scorso ottobre.
Si tratta di un provvedimento inaccettabile che vuole colpire non solo gli autori di eventuali atti specifici ma gli organizzatori della manifestazione.
L’intento repressivo è pertanto evidente e va rifiutato apertamente.
Il tema della sofferenza abitativa non può essere ridotto a questione di ordine pubblico o a fattore da reprimere ma è una questione nazionale strutturale che va affrontata con interventi di misura sociale indifferibili e urgenti. Anche al tema specifico della legalità, poniamo domande molto nette. Chi risponde dell’illegalità perpetrata dalle Amministrazioni pubbliche locali e nazionale nei confronti delle circa 700 mila famiglie che hanno fatto istanza per una casa popolare e per le quali i comuni hanno certificato il diritto, senza però fornire alcuna risposta in quanto non vi sono alloggi sociali da assegnare?
Chi risponde dell’illegalità perpetrata dalle Amministrazioni locali e nazionali nei confronti di centinaia di migliaia di nuclei familiari sotto sfratto e che avrebbero diritto ad interventi di sostegno e al passaggio da casa a casa che non vengono erogati?
Pensiamo, per esempio, come Unione Inquilini, che organizzare picchetti anti sfratto che impediscano di buttare per strada famiglie con bassi redditi, minori, portatori di handicap, anziani, malati rappresenti non una illegalità ma una legittima difesa rispetto all’illegalità quotidiana delle istituzioni preposte.
Diamo, pertanto, la nostra solidarietà militante ai compagni arrestati e ne chiediamo la immediata liberazione.
Ci impegneremo ancora di più per portare avanti le mobilitazioni per il diritto all’abitare e per l’unificazione delle lotte per la difesa del territorio e la tutela dei diritti sociali.”
Ieri (13 febbraio 2014) a 17 attivisti per il diritto alla casa di Roma sono state notificati arresti domiciliari e obblighi di firma. Dopo la mano di ferro contro la protesta dei facchini, dopo varie aggressioni contro i movimenti di protesta contro l’austerità e contro i lager per migranti, lo stato una volta ancora si dimostra forte contro i deboli.
I movimenti per il diritto alla casa e al reddito per tutti sono una legittima reazione contro le politiche che vogliono gestire la crisi creata dalla finanza aiutando banche e finanzieri e taglieggiando ancora di più i lavoratori e le classi più colpite.
Le proteste in corso contro gli sfratti, contro le condizioni di lavoro sempre più degradanti, contro la liquidazione dell’economia reale a favore della speculazione sono normali reazioni di sopravvivenza di chi rifiuta di pagare con la vita propria e il futuro dei propri figli la follia delle politiche assassine di austerità. E lo stato non può rispondere alla disperazione con il manganello e con le manette. Nel momento in cui si regalano di nuovo soldi a chi ha creato la situazione di crisi, nel momento in cui criminali condannati in via definitiva continuano a fare la pioggia e il bel tempo nella politica, i poveri non possono essere malmenati solo perché non vogliono lasciare i propri figli sul marciapiede.
Tutta la nostra solidarietà con i compagni arrestati e con tutte le vittime della repressione in corso dei movimenti per la dignità. Rifiutiamo di cedere alla logica del manganello e delle manette e aggiungiamo la nostra voce alla loro per esigere un blocco effettivo degli sfratti a livello nazionale e una ricerca di soluzione per rendere effettivo il diritto di tutti a un tetto e a una vita dignitosa.
Associazione Prendiamo La Parola
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