December 21, 2024
Riceviamo e pubblichiamo
ANCORA SULLA PROPOSTA DI LEGGE ELETTORALE DEL NOVELLO DUCE RENZI.
di Tiziano Tussi
10 Febbraio 2014
Riassumo una piccola intervista. Poi dico chi è l’intervistato. Questi afferma: rischio di autoritarismo vestito a festa democratica; tre difetti: alta soglia di sbarramento, piccole circoscrizioni, alto premio di maggioranza. La maggioranza si forma in Parlamento non fuori di esso e prima. La legge Acerbo di 90 anni fa fu votata da tutti, compreso De Gasperi, proprio richiamandosi alla governabilità e fu un errore. Nelle coalizioni i partiti piccoli faranno i portatori d’acqua per quelli grandi.
Avremo un governo elitario con schiere di cortigiani. Le primarie per scegliere i candidati sono paragonabili a Scherzi a parte. Si deve votare per eleggere non per altro. Bisognerebbe alzare la soglia per un premio di maggioranza o abolirlo del tutto. Sistema proporzionale con sbarramento del 4-5 % . La governabilità poggia sulle spalle della politica non sulle leggi elettorali.
Finalmente una voce chiara fuori dal coro. Appartiene a Paolo Cirino Pomicino e l’intervista è nel Corriere della sera a pagina due di martedì 28 gennaio. Una voce di destra. Ma almeno razionale così come condivisibili sono le parole di Salvini, novello segretario della Lega che – questo a radio uno, sempre martedì mattina – rispondeva a chi gli chiedeva quale sistema preferisse tra i tanti, con sbarramento, senza, un pochino, con circoscrizioni piccole, piccolissime, grandi, rispondeva semplicemente che lui era sempre stato eletto grazie alle preferenze, sia al Comune di Milano sia al Parlamento europeo.
Insomma occorre aspettare voci di destra se si vuole sentire qualcosa di umano in politica? Nella cosiddetta sinistra – leggi PD e SEL – si sentono solo balbettii e tentativi di spaccare il solito capello in quatto per dire e non dire contemporaneamente. Per non rompere con i padroni del vapore dicendo però almeno che insomma, forse, ma .. però.
Questa proposta di legge, se passerà così com’è nell’attuale Parlamento sarà una tomba per diverso tempo della democrazia anche solo borghese e liberale in Italia e davvero pochi tra i borghesi e liberali sembrano ora accorgersene o comunque sembrano preoccuparsene.
Nello stesso giornale lo stesso giorno, con richiamo in prima pagina, Piero Ostellino non ha di meglio da dire che prendersela con chi indica nell’azione di Renzi una resurrezione di Berlusconi, condannato in via definitiva per uno dei tanti processi che ha avuto negli ultimi ven’tanni e che ora corre il rischio di vedere come il primo di altre condanne definitive. E difende l’uomo Berlusconi poiché in Italia ancora tanti gli danno retta, come se il favore di un numero alto di persone, anche di masse, fosse sinonimo automatico di verità. Salvo poi contraddirsi dando addosso ai leader comunisti del passato – uno sport diventato oramai nazionale – quasi come se questi non avessero avuto anche loro le masse a sostenerli. Buona parte del mondo liberale – Ostellino docet – ha completamente svenduto i propri sacri principi alla corte dell’uomo forte – leggi ricco – alla quale si sentono evidentemente a proprio agio.
Perciò occorre valorizzare altre voci provenienti da quel mondo, tutti coloro insomma che almeno parlano ancora la lingua di ogni giorno, comprensibile ai più. E che dicono che questa legge è illiberale, antidemocratica.
Noi possiamo aggiunge antipopolare e fascista nello spirito.
PS
Mussolini alla marcia su Roma aveva la stessa età di Renzi, 39 anni. Solo una coincidenza. Ma lui, il Renzi intendo, lo sa che è solo una coincidenza?
Uno gnomo senza identità…..
A caldo. Matteo Renzi ha appena dato lo sfratto al suo valletto Enrico Letta (giovedì 13 febbraio, pomeriggio).
In pratica gli ha detto “descansate niño che continuo io”. E parlava di palude, dello scarso impatto sulla società, delle riforme da fare – che poi sono sempre quelle due: legge elettorale e soppressione del Senato – come se l’attuale governo fosse di chissà quale partito e come se il Presidente del consiglio, ministri, sottosegretari, parlamentari a mazzi non fossero del PD. Come se lui, il Renzi, fosse non del PD ma del partito MR, Matteo Renzi. E gli gnomi della direzione centrale, tranne pochissime voci, lì a cantargli il ritornello: sei grande, grande grande come te…. Renzi è un vuoto a perdere, gli altri solo vuoto, neppure a perdere. Hanno già perso tutto compresa la dignità che un politico dovrebbe difendere. La sua dignità di gnomo. Neppure quella. Amen!
TT
PS
Si viene a leggere che due colonne del giornalismo italiano, Ferrara e Sallusti hanno già detto pubblicamente che a Renzi potrebbero non mancare i voti di Forza Italia, alias il partito personale di Berlusconi. Due in più che si assommano agli altri amici di Renzi, Topolino, Marchionne, la Strega Nocciola – per le quote rosa -, capitalisti vari a spruzzo e brokers di grido. Ma le preoccupazioni istituzionali di Napolitano? ma la serietà legata al senso dello Stato dei vari leaders in doppiopetto? Fa un pò pena usare Eraclito per tanta pochezza ma “balocchi di bimbi / le umane opinioni”. Tranquilli, palette e secchielli ci sono per tutti!.
tratto da: Antonio Gramsci oggi – Rivista di politica e di cultura della sinistra di classe
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