November 30, 2024
I media ci presentano Obama come un presidente fondamentalmente pacifico, che ha provveduto al ritiro dallIraq, sta preparando quello definitivo dallAfghanistan, e ha resistito alla pressione dei falchi che volevano lintervento diretto in Siria. Un presidente che, prendendo atto dellormai crescente multipolarismo, ha messo fine alla politica aggressiva di Bush. Gli rimproverano un certo margine di incertezza, e un parziale isolazionismo, la rinuncia a riportare lordine, col conseguente abbandono di più paesi, soprattutto nel mondo arabo e musulmano, al caos.
La realtà è completamente diversa: Obama interviene in unarea persino più vasta rispetto a Bush, ma con metodi più insidiosi: al posto dellesercito regolare, i mercenari , pudicamente chiamati contractor, e col pieno sviluppo delle rivoluzioni arancioni, ribattezzate con i nomi di tutti i colori dellarcobaleno. Mentre gli USA ufficialmente appoggiano i manifestanti pacifici, sottobanco si accordano con i peggiori settori politici e, in pieno rispetto delle tradizioni culturali del paese, utilizzano Al Qaeda nei paesi musulmani e i nazisti in Ucraina. Ovviamente, il coordinamento dellazione spetta alla CIA e alle ambasciate statunitensi. Quanto al caos, non è frutto di un disimpegno americano, ma è previsto, programmato. Ecco una preziosa ammissione, riguardo al conflitto siriano, di un membro permanente del Council on Foreign Relations: in unottica geopolitica lattuale situazione di stallo conviene allAmerica, prescindendo dalle immani sofferenze umane, un conflitto che vede Hizbollah Iran e al- Asad ferocemente opposti ad al- Qaida è quanto di meglio Washington possa sperare.(1)
Quanto al multipolarismo, Obama ne prende atto, ma per combatterlo meglio. E, riguardo agli alleati, il loro coinvolgimento coincide con una crescente subordinazione. Bush se la prese con Francia e Germania, che non assecondavano a sufficienza il suo intervento in Iraq. Si arrivò a cambiare il nome francese delle patatine fritte, e, se non ricordo male, ad Hollywood usci un filmetto dove i francesi, nella guerra dindipendenza americana, anziché alleati erano avversari. Ma Bush permetteva a chi appoggiava le sue avventure, come lItalia, di commerciare con Russia, Libia e Iran. Obama ha praticamente ostacolato il flusso di petrolio e gas verso lEuropa, con una serie di interventi: la guerra di Libia, con danno gravissimo soprattutto allItalia, costretta a darsi la zappa sui piedi, cioè a intervenire militarmente contro un proprio partner economico. Le sanzioni allIran hanno bloccato un grande flusso petrolifero e un florido commercio. La guerra di Siria ha impedito larrivo del gas, sia di quello iraniano, sia di quello del Qatar. Le sanzioni alla Russia comporteranno il blocco del principale rifornimento di gas per lEuropa. Forse, tra poco, sarà il turno dellAlgeria. Entro il 2014 dovrebbe entrare in attività il GALSI (dallAlgeria a Porto Botte in Sardegna, per poi giungere ad Olbia e a Piombino. Cè in funzione il Trans Mediterranean Pipeline – Transmed, conosciuto anche come Gasdotto Enrico Mattei, che collega Algeria e Italia passando per la Tunisia). Possiamo attenderci, tra non molto, qualche incidente diplomatico, o un attentato, attribuito allAlgeria, che funga da pretesto per sanzioni verso questo paese, altro grande produttore di gas. Oppure si utilizzerà qualche pseudo rivoluzione arancione, o perché no, un intervento di Al Qaeda che faccia saltare in qualche punto i gasdotti, visto che, non si sa per quale inspiegabile serie di combinazioni, gli interventi di al Qaeda risultano sempre a vantaggio della politica imperialistica USA, anche quando vien sacrificata la vita di cittadini americani. Se ciò avvenisse, e cè da scommetterci, lisolamento energetico dellEuropa, e dellItalia in particolare, crescerebbe ancora. Sia detto questo per coloro, anche di sinistra, che ritengono che i maggiori mali vengano dalla Germania, e non dallimperialismo americano. Considerano il maggiordomo più pericoloso del padrone. Quanto ai politicanti e ai media ufficiali, si guardano bene dal trattare questi problemi, perché rivelerebbero il loro supino servilismo.
Una conferma di questa politica USA labbiamo avuta recentemente. Varie delegazioni europee si sono recate in Iran, e cè andata anche la Bonino ( che centri con la sua defenestrazione?). La delegazione più significativa è stata quella francese, ma Washington è intervenuta pesantemente: La visita storica a Teheran di una delegazione di oltre cento imprenditori francesi, tra lunedì e mercoledì scorsi, non è stata apprezzata a Washington. E immediato è arrivato il commento del segretario di stato Usa, John Kerry, sulla missione degli uomini d’affari e sul fatto che i francesi debbano rispettare l’embargo contro Teheran e non possano violare le sanzioni. (2) Hollande immaginava che, poiché la Francia, con la guerra di Libia e quella del Mali, aveva fatto da apripista alla penetrazione americana in Africa, di aver guadagnato meriti speciali agli occhi di Washington, e invece si è preso un calcio nel sedere (è il destino dei servi sciocchi).
Giulietto Chiesa, partendo dalla questione ucraina, ha spiegato che gli USA, provocando lisolamento energetico dellEuropa, insistono perché si allacci ai centri di produzione americani di gas da scisti, mettendo in rilievo il lungo tempo che occorre perché questa soluzione sia realizzata pienamente. Descrive con dovizia di particolari come si sviluppa il ricatto energetico americano.(3)
L’Europa, nel frattempo, come riuscirà ad andare avanti? Innanzitutto, col ritorno al carbone, con tutte le note conseguenze sullambiente e sulla vivibilità del continente. Non ci sono particolari problemi a ricavare benzina dal carbone, i tedeschi avevano ottenuto buoni risultati. Gli studi erano cominciati con Bergius nel 1910, ma il pieno sviluppo si verificò molti anni dopo: Nel settembre 1936 Hitler annunciò il suo piano quadriennale alla fine del quale la Germania avrebbe dovuto essere pronta per la guerra, con una economia resa indipendente dalle importazioni. In tale piano un ruolo importante aveva la benzina sintetica fabbricata sia col processo Bergius, basato sulla idrogenazione del carbone, sia col processo Fischer-Tropsch di sintesi degli idrocarburi da una miscela di ossido di carbonio e idrogeno ottenuta anch’essa dal carbone, materia prima abbondante in Germania. (4) Ma alla fine della II guerra mondiale, gli Alleati imposero ai tedeschi la cessazione della produzione di benzina sintetica. La fusione nucleare ha dato buone speranze in laboratorio. Al Livermore National Laboratory in California : “I ricercatori hanno sparato 192 raggi laser su una minuscola sfera, generando una reazione di fusione che ha scatenato un’enorme quantità di energia per una piccola frazione di secondo. Anche se in versione ridotta, hanno creato in questo modo condizioni simili a quello che accade di continuo alle stelle.”(5) Dal punto di vista scientifico è molto importante, ma le applicazioni su scala industriale non sono ancora a portata di mano.
Le rinnovabili possono coprire solo una parte delle necessità di uneconomia capitalistica, che ha uno spreco di energia immenso (basti pensare che il trasporto di merci in Italia è in gran parte su gomma, mentre luso di treni comporterebbe un consumo assai minore di energia).
La Russia boicottata potrebbe rispondere con un forte protezionismo, ricostruendo grandi complessi industriali e utilizzandovi gas e petrolio, in attesa della costruzione di oleodotti e gasdotti verso la Cina. Ma lEuropa non avrà questa possibilità.
I lavoratori europei rischiano, come sempre, di essere le vittime. Devono capire che il nemico più pericoloso per la rinascita del movimento operaio è limperialismo americano. Ma guai ad appoggiare le proprie borghesie, che li hanno sempre illusi e traditi. Devono invece cercare la soluzione internazionalistica, prendendo contatto con i lavoratori americani, che in questi ultimi decenni sono stati particolarmente colpiti da un regime che li sacrifica sempre più alla guerra e allavventurismo, e naturalmente con i lavoratori di tutti gli altri paesi. Solo a queste condizioni la lotta allimperialismo sarà efficace.
Michele Basso
Note
1) John C. Hulsman, La lezione realista del soldato Obama, Limes n. 3, marzo 2014
2) Angelica Ratti, Iran, Washington tiene sotto controllo i francesi, Italia oggi, ESTERO – LE NOTIZIE MAI LETTE IN ITALIA, 6 Marzo 2014
3) Giulietto Chiesa, E già la nuova guerra fredda, Pandora TV, Megachip globalist, 15 marzo 2014.
4) Giorgio Nebbia LA BENZINA SINTETICA in Minerva Storia della chimica.
5) Fusione nucleare, primo storico risultato in California Repubblica, 13 febbraio 2014
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