November 29, 2024
E’ ormai diffusa l’abitudine nel terzo settore di sostituire personale contrattualizzato e formato, personale retrobuito insomma con volontari. Lasciamo perdere per un momento se il volontario è un pensionato con bassa pensione al quale viene retribuita qualche somma “a rimborso spese” (al nero spesso e volentieri), o se il volontario è in realtà costretto per qualche sanzione alternativa alla pena o se ancora è un giovane (e meno giovane) che beneficia di uno stage. A prescindere da chi sia e cosa faccia, l’associazione ha l’obbligo di redigere la valutazione del rischio per i volontari , dotarli di regolari dispositivi di protezione individuale in rapporto alle attività svolte
Tutto cio’ viene ribadito anche dalla direzione provinciale del lavoro con un cosiddetto interpello http://www.dplmodena.it/interpelli/Sicur8-2014.pdf
Altro aspetto non secondario è la copertura infortunistica , sovente i volontari ne sono sprovvisti
E’ arrivato il momento di una valutazione obiettiva sul ruolo e sulle funzioni del volontariato, si parta allora dalla sicurezza per poi focalizzare l’attenzione sull’utilizzo improprio che viene fatto di queste importanti figure sempre più spesso utilizzate in antitesi e in sostituzione di personale formato e con regolare contratto. In questo modo profilerano sfruttamento e dinamiche quali il ricorso ai rimborsi spese al posto di regolari contribuzione proprio nei settori che fanno della solidarietà, dell’etica, della sportività la loro ragione sociale, insomma tra il dire e il fare c’è di mezzo….lo sfruttamento
Sportello sicurezza nei luoghi di lavoro Cobas Pisa
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