November 30, 2024
Comunicato-stampa
Contro le politiche liberiste dell’Unione Europea e del governo Renzi
Basta con l’austerità, le privatizzazioni, la precarietà di lavoro e di vita, le devastazioni ambientali
Lavoro e reddito, acqua e terra, istruzione e sanità, casa e beni comuni, diritti sociali e del lavoro, democrazia politica e sindacale, in Italia e in Europa
Una nuova stagione di privatizzazione dei beni comuni, di attacco ai diritti sociali e del lavoro e alla democrazia politica e sindacale è alle porte. Se la straordinaria vittoria nei referendum del 2011 ha dimostrato l’ostilità all’ideologia del “privato è bello”, e se la miriade di conflittualità in difesa dei beni comuni e dei territori indica l’urgenza di un altro modello sociale, la crisi, costruita attorno alla trappola del debito pubblico, ha riproposto spietatamente il dogma del “privato è obbligatorio”. L’obiettivo è consegnare completamente al capitale privato e ai partiti e funzionari – che gestiscono per sé il capitale di Stato – la ricchezza sociale del Paese, mercificando i beni comuni e provocando un ancor più drammatico impoverimento di ampie fasce della popolazione, sottoposte a perdita di lavoro, reddito e accesso ai servizi, a danni ambientali e alla salute, alla disperazione individuale.
Il governo Renzi, sostenuto dalla grancassa dei mass-media e in piena continuità con i governi precedenti, aggrava le politiche liberiste e, con il decreto Poletti e il Job Act, la precarietà del lavoro; comprime ulteriormente gli spazi democratici delle comunità che patiscono gli effetti delle devastazioni ambientali, delle “grandi opere ed eventi”, delle speculazione finanziaria e immobiliare; aggredisce, con altri tagli alla spesa, il diritto alla salute, alla scuola e all’Università pubbliche, la conservazione della natura e delle risorse, e di nuovo il pubblico impiego, con altre decine di migliaia di posti di lavoro eliminati e il blocco dei contratti per altri sei anni.
In più, Renzi toglie i residui di rappresentatività alle istituzioni legislative con la nuova legge elettorale, persino più escludente del Porcellum, aumenta i poteri del presidente del Consiglio e attacca quel che resta di funzione pubblica e sociale degli enti locali; mentre la già poverissima democrazia sindacale è colpita a morte dall’Accordo tra Cgil-Cisl-Uil e Confindustria che vuole sanzionare il potere oligarchico dei sindacati di Stato, eliminando ogni conflittualità nei posti di lavoro. Tutto ciò in piena sintonia con i poteri economici e politici – in particolare con quelli del capitalismo privato e dello Stato tedesco – che governano l’Unione Europea con le distruttive politiche di austerità, il Patto di stabilità, il Fiscal compact e il trattato di libero scambio Usa-Ue (TTIP), cercando di imporre la fine dello stato sociale e la piena mercificazione dei beni comuni.
A tutto questo è ora di dire basta. In questi anni, dentro le conflittualità aperte in Italia sono maturate esperienze di lotta molteplici e variegate ma basate su un comune sentire: si esce dalla crisi solo con una mobilitazione sociale potente, diffusa e unitaria per la riappropriazione e socializzazione dei beni comuni, della gestione dei territori, della ricchezza sociale prodotta, di una nuova democrazia. Sono esperienze che producono importantissime resistenze sui temi dell’acqua, dei beni comuni, della difesa del territorio, del lavoro, del reddito, del diritto all’istruzione, alla salute e all’abitare, del contrasto alla precarietà e alla mercificazione, e prefigurano la costruzione di un altro modello sociale e di democrazia. Dobbiamo fermare la nuova stagione di austerità, privatizzazioni, precarietà del lavoro e di vita, devastazioni ambientali che l’Unione Europea e il governo Renzi ci vogliono imporre. Vogliamo collegarci alle diffuse mobilitazioni europee per affermare la difesa dei beni comuni in una dimensione continentale, a partire dal semestre italiano di presidenza dell’Unione Europea, a cui dobbiamo opporre un Controsemestre popolare, per la cancellazione delle politiche di austerità, del Fiscal Compact e del TTIP, per il rifiuto dei vincoli UE antipopolari. Costruiamo un appuntamento collettivo che, a partire da ogni territorio ed esperienza anti-austerità, metta in campo reti, movimenti, organizzazioni sociali, sindacati conflittuali e comitati, per arrivare tutti/e assieme ad una grande manifestazione nazionale a Roma per sabato 17 Maggio, con partenza da Piazza della Repubblica alle ore 14.00.
Piero Bernocchi portavoce nazionale COBAS
26 aprile 2014
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