November 29, 2024
L’asse Confindustria Pd all’assalto del contratto decentrato
Il 40% dei consensi al Pd alle elezioni europee è frutto di larghe intese tra le quali quelle con Confindustria , Legacoop e Vaticano assumono particolare valenza. Ora gli industriali passano all’incasso e su Il sole 24 ore di domenica 8 Giugno appare una intervista a Squinzi che proviamo a riassumere nei suo elementi essenziali:
– il mandato a Renzi è il più forte dalla fine della Dc, quindi ora il Governo deve passare alle “riforme” senza perdere tempo. Le riforme sono. un nuovo contratto a tempo indeterminato favorevole alle imprese, tradotto in altri termini significa piena flessibilità in uscita , libertà di licenziamento . Confindustria chiede un pacchetto di finanziamenti destinati lla formazione 100 milioni di euro solo tra il 2014 e il 2015 senza entrare nel merito di come questo flusso di denaro sarà utilizzato, con quale finalità e soprattutto se avremo dei contratti di inserimento privi magari di tutela per la forza lavoro.
Confindustria ha investito poco o niente nella formazione, ora si vanno smantellando con le Province anche quei centri per l’impiego che pur con molti limiti hanno esercitato una funzione importante nell’orientamento, nella realizzazione di progetti formativi e di orientamento.
Confindustria si prepara a sostituire il pubblico o vuole solo una legislazione senza garanzie per i lavoratori? Squinzi invoca meno burocrazia e un fisco leggero per affrontare le sfide del mercato globale, ma non è certo colpa dei lavoratori se il capitalismo italiano in 20 anni ha investito poco o niente nella ricerca di nuovi prodotti ad alto tasso innnovativo e tecnlogico, se il capitale nostrano ha badato quasi solo alla contrazione del costo del lavoro delocalizzando intere produzioni ove i governi garantivano finanziamenti, orari di lavoro illimitati, paghe da fame e lo sfruttamento intensivo delle risorse locali invocando poi finanziamenti comunitari(nel caso dell’est europeo) o del fmi(per altri) per ammodernare le infrastrutture.
Ultimo appunto di Confindustria è sulla corruzione: dimenticando che molti dei corruttori sedevano nei cda di aziende e cooperative, si chiede di utilizzare la mano forte contro il sistema delle tangenti, più o meno come si è fatto 25 anni fa quando con Manipulite diversi politici e imprenditori sono finiti sotto inchiesta e allo stesso tempo partivano le privatizzazioni, le liberalizzazioni , il saccheggio dei beni comuni con le faraoniche e inutili grandi opere. Da li’ il divario del paese Italia con il resto d’Europa è diventato sempre più grande. Altro che moralizzazione, con la scusa della moralità sta per partire l’ennesimo saccheggio ai danni dei lavoratori e del pubblico. Cambiate le facce la sostanza non cambia e a rimetterci saranno sempre e solo i lavoratori.
Cobas Pubblico Impiego
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