November 30, 2024
Giornata di mobilitazione oggi [ieri, ndr.] dei Cobas davanti alle filiali Bartolini (BRT) di Madonna dell’Acqua (San Giuliano) e Lavoria
Nei giorni scorsi alcuni lavoratori sono stati licenziati da cooperative che operano per conto di Brt all’interno delle due filiali.
Licenziamenti arbitrari che saranno contestati in sede giudiziaria dall’ufficio legale dei cobas
Bartolini in qualità di committente deve intervenire direttamente e non puo’ eludere il problema
Abbiamo intervistato alcuni lavoratori che per ovvi motivi vogliono conservare l’anonimato
Quali sono le condizioni di lavoro?
I lavoratori sono costretti a turni di 12 e più ore giornaliere pagate forfettariamente . In una giornata porti a casa una cinquantina di euro al netto ma non hai il buono pasto e in caso anche di un semplice graffio al mezzo sei costretto a pagare cifre astronomiche a rimborso del danno. Non c’è rispetto alcuno dell’orario di lavoro,le normative in materia di sicurezza non sono rispettate, il tempo di guida è eccessivo, il contratto nazionale (per ferie, indennità e la stessa paga oraria) non è applicato.
Tutto cio’ è possibile perchè la BRT si affida a cooperative che spesso cambiano nome dalla sera alla mattina, cooperativa che operano dentro le filiali e di fatto potremmo anche pensare ad una intermediazione di manodopera. La domanda la rivolgiamo alla direzione provinciale del lavoro che è già stata interpellata e dalla quale attendiamo risposte
Alcuni di voi sono stati licenziati?
Licenziati senza neppure preavviso, senza forma scritta. Ad un certo punto, dopo che hai richiesto la semplice applicazione del contratto nazionale, vieni lasciato a casa senza alcun motivo, non sai la ragione di questo provvedimento orale e passano dei giorni in cui spendi qualche euro solo per chiamare i responsabili della cooperativa. Poi alla fine apprendi di essere stato licenziato ma non c’è traccia del provvedimento
Giocano sull’ignoranza e sulla paura, sulla disinformazione e soprattutto sul fatto che molti lavoratori sono immigrati, senza lavoro perdono anche il permesso di soggiorno. Molti italiani vivono in condizioni analoghe soprattutto se hanno bambini e mogli a carico e non possono rinunciare anche ad uno stipendio da fame
Cosa intendete fare?
Innanzitutto ci siamo rivolti al Cobas perchè abbiamo avuto notizia delle lotte nella logistica attraverso internet, non c’è fiducia verso cgil cisl uil e alcuni di noi si sono rivolti a loro senza ricevere risposta, anzi le nostre istanze sono state sottovalutate o derise come se il sistema delle cooperative fosse ben accetto anche da parte di chi dovrebbe invece contestare contro questa forma di sfruttamento
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