Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Appello alla mobilitazione internazionale da parte del Fronte Popolare di Liberazione della Palestina (PFLP)

Postato il 9 Luglio 2014 | in Mondo, Scenari Politico-Sociali | da

Testo originale:
http://pflp.ps/english/2014/07/08/call-to-action-palestine-under-attack-urgent-call-for-international-solidarity/

 INVITO ALL’AZIONE: LA PALESTINA E’ SOTTO ATTACCO! APPELLO URGENTE ALLA SOLIDARIETA’ INTERNAZIONALE

Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina ha rilasciato questo appello alla solidarietà internazionale il 20 giugno Da quel momento centinaia di palestinesi sono stati arrestati in incursioni di massa, 20 palestinesi sono stati uccisi dai soldati occupanti e dai coloni, tra cui il piccolo martire Mohammad Abu Khdeir, bruciato vivo dai coloni, alcuni lavoratori palestinesi sono stati investiti e uccisi dai coloni; e ci sono stati 9 caduti negli attacchi aerei su Gaza il 7 luglio; le forze di occupazione continuano a invadere e attaccare le città palestinesi, i villaggi e i campi profughi in tutte le aree della Palestina; Gaza è sotto pesante bombardamento da parte dell’aviazione occupante. La situazione è sempre più critica.

E il popolo palestinese sta resistendo con forza – le masse palestinesi scendono in piazza in tutta la Palestina e confronoccupata nel ’48 e si scontrano con l’occupante su tutto il territorio della Palestina storica; si sollevano i giovani a Gerusalemme e in Cisgiordaniaper affrontare il terrore imposto dai coloni e l’ invasione militare, smantellare il progettodi metropolitana leggera dei coloni, proteggere la terra e il popolo; l’eroica resistenza a Gaza intensifica la lotta armata; i Palestinesi in esilio e in diaspora manifestano nelle strade dei campi profughi, e delle città di tutto il mondo. Ribadiamo il nostro invito e sollecitiamo l’azione di tutto il mondo. La Palestina è sotto attacco – e Palestina sta resistendo, sulla strada della Intifada. E ‘il momento di agire!

20 giugno 2014 – Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina chiede con urgenza a tutti i sostenitori e agli amici della Palestina e del popolo palestinese in tutto il mondo, e alle nostre comunità palestinesi e alle persone in tutto il mondo in esilio e diaspora, di scendere in piazza e agire in risposta agli attacchi dell’ occupazione in corso e alle atrocità contro quasi tutte le città, paesi, campi profughi e villaggi in Cisgiordania e a Gaza. Ovunque le strade sono piene di jeep e veicoli blindati e soldati armati di mitraglaitrici, ed i cieli pieni di elicotteri Apache e F-16 che minacciano di far piovere morte sul nostro popolo. La scorsa settimana, le forze di occupazione hanno intensificato la loro guerra contro il popolo palestinese, e tra le loro azioni ricordiamo:

l’uccisione, proprio oggi di 13 anni, di Mahmoud Jihad Dudeen di Dura ,(distretto di Hebron) colpito al petto, e l’uccisione di Ahmad Sabarin, 20, del campo profughi Jalazone (Rama

il ferimento di numerosi palestinesi in tutta la Cisgiordania e Gaza, tra il giovane palestinese Yazan Yacoub, di 17 anni, ferito al torace nel campo profughi di Qalandiya e di Amir Sa’dy Saleh, anche lui di 17 anni, di Jenin;

le invasioni e incursioni massicce, l’invio di migliaia di soldati occupanti ad al-Khalil, Ramallah, Nablus, Jenin, Betlemme, Gerusalemme, Qalqilya, nella provincia di Salfit, e l’assedio di città, paesi e campi profughi, questi ultimi stati particolarmente presi con invasioni di massa e violenti attacchi;

gli arresti di massa e le violente invasioni delle case di centinaia di palestinesi, tra cui studenti attivisti, parlamentari, leader politici, e la focalizzazione contro gli ex prigionieri politici che sono statiatir ri-arresto o sottoposti a vessazioni, incluso il ri-arresto di 51 ex prigionieri liberati nello scambio di prigionieri del 2011 ed un fallito tentativo di arrestare Samer Issawi, ex detenuto che aveva effettuato un lungo sicoero della fame

la demolizione di case palestinesi, che ha lasciato lasciando tantissime famiglie senza casa

la violenza i dilagante dei colon e gli attacchi contro i palestinesi e le terre palestinesi in tutta la Cisgiordania;

il bombardamentocontinuo di Gaza da parte degli aerei da guerra dell’ occupazione

la chiusura, il coprifuoco, posti di blocco e le restrizioni di movimento imposte ai palestinesi

l’invasione dell’ università di Bir Zeit e gli arresti di studenti, le incursioni nellesedi di organizzazioni della società civile e associazioni di beneficenza;

Questa brutale violenza da parte di uno stato colonialista razzista fondato sull’apartheid ,delle sue forze armate e dei suoi coloni è in quotidiamente in aumento. Tortura dei prigionieri palestinesi è ufficialmente sancita e il sangue palestinese scorre per le strade di Gaza e della Cisgiordania, e giovani palestinesi sono calpestati sotto le ruotedell’esercito invasore.

Questi crimini si sono intersecati ad un opprimente silenzio e alla complicità internazionali. I palestinesi continuano a resistere, a protestare, a vivere, a lottare, nonostante l’aggressione che minaccia la loro esistenz aquotidianamente, nonostante la complicità e il tradimento di funzionari dell’Autorità Palestinese che continuano a impegnarsi nella cooperazione di sicurezza con l’occupante che sta conducendo una guerra contro i campi profughi, le i città e paesi palestinesi.

Gli Stati Uniti, il Canada e l’Unione europea hanno agito continuando come al solito e non hanno sollevato un singolo grido di protesta o di preoccupazione – al contrario, gli Stati Uniti continuano a spedire ogni giorno 10 milioni di dollari di aiuti per lo più militari allo stato occupante. E’ chiaro che sono dei partner perfetti dell’occupante nella guerra in corso contro il popolo palestinese.

In un gesto particolarmente assurdo e offensivo, lo stato occupante è stato eletto vice-presidente della quarta commissione delle Nazioni Unite -che dovrebbe affrontare i problemi della decolonizzazione e dei diritti dei rifugiati palestinesi, problemi che l’occupante ha negato negli ultimi 66 anni – mentre è impegnato in tutto questo assalto coloniale totale sulle vite palestinesi.

Non si può consentire che questo continui in silenzio. Abbiamo ascoltato poche voci nei media internazionali. Le organizzazioni internazionali che cercano di difendere i diritti umani – in particolare il Comitato Internazionale della Croce Rossa che è testimone di quotidiane violazioni contro i prigionieri palestinesi – devono parlare e terminare il loro silenzio dannosa. La voce del popolo deve essere ascoltata.

E ‘ancora una volta il tempo che i movimenti popolari del mondo scendano in piazza, per esprimere la loro solidarietà con la Palestina e chiedere la fine della continua complicità internazionale e del sostegno all’occupante. I palestinesi stanno resistendo – ma l’immagine di popoliin tutto il mondo, sostengono la loro lotta sarà incoraggiante e rafforzerà il popolo palestinese mentre affronta un occupante feroce.

Vi invitiamo ad agire ora, oggi, con urgenza per sostenere il popolo palestinese sotto attacco. Il silenzio deve finire:

Intensificate il boicottaggio! L’arma critica dell’ isolamento internazionale dell’occupante deve essere intensificata. Boicottate “Israele” a livello culturale, accademico ed economico.Indirizzare il boicottagio contro le società finanziare – come G4S – la cui tecnologia viene utilizzata per la guerra contro il popolo palestinese.

Manifestate! Manifestate, protestate, rompete il silenzio nello spazio pubblico per chiedere la fine di questi attacchi. Parlamenti e governi devono essere ritenuti responsabili per la loro complicità.

Bisogna occupare e chiudere tutte le ambasciate e i consolati che rappresentano l’occupante. Queste ambasciate e consolati stanno liberamente operando in tutto il mondo, mentre i palestinesi stanno soffrendo arresti di massa, il coprifuoco, la chiusura e le uccisioni. Non dovrebbe essere come al solito per lo stato occupante in tutto il mondo!

La solidarietà dei popoli del mondo con la Palestina e le nostre lotte collettive per affrontare il sionismo e l’imperialismo sono sempre stati una fonte di forza, mentre affrontiamo un brutale occupante. Questa è una situazione di emergenza. E ‘tempo di agire.

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