Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Oltre mille lavoratori irregolari nella logistica a Lodi

Postato il 17 Luglio 2014 | in Italia, Lavoro Privato, Scenari Politico-Sociali, Sindacato | da

Riceviamo e inoltriamo

Crediamo che l’azienda sia la CEVA di somaglia e delle cooperative del consorzio CAL dei Modugno, quello che si è costituito contro di noi nel processo per i fatti di Origgio.

Noi avevamo fatto delle denunce a tal proposito e il finanziamento che nell’articolo si parla è quello dato dalla Regione Lombardia chiesto in un progetto richiesto dall’azienda in concomitanza della CISL.

Oltre mille lavoratori irregolari nella logistica a Lodi

La Guardia di Finanza ha concluso un’operazione contro due cooperative che forniscono servizi di facchinaggio nel polo logistico di Somaglia, trovando ben 1108 lavoratori con posizioni anomale, che potrebbero configurare anche reati gravi. Oltre quattro milioni di pagamenti in nero.

Guardia Finanza Lodi camionL’indagine delle Fiamme Gialle è partita dagli scioperi avvenuti lo scorso anno nel polo logistico di Somaglia, a causa della sostituzione di contratto d’appalto tra cooperative. Un classico espediente per licenziare lavoratori e riassumerli, a condizioni diverse e magari escludendo quelli più attivi nelle vertenze sindacali. Le denunce d’irregolarità attuate dalle sigle sindacali che hanno proclamato la protesta hanno spinto il Comando Provinciale della Guardia di Finanza ha puntare i fari sulla logistica lodigiana, attraverso una task force investigativa formata da militari del Nucleo di Polizia Tributaria e della Compagnia di Lodi, integrata da elementi dello stesso Comando.

L’inchiesta è iniziata su due filoni, che poi si sono uniti. Il primo ha visto l’audizione di numerosi dipendenti delle coop poste sotto osservazione, pedinamenti e verifiche bancarie, il secondo ha visto irruzioni improvvise delle Fiamme Gialle nel polo di Somaglia per verificare le informazioni ottenute dal primo filone e acquisire documentazione. Unendo tutti questi risultati, i finanzieri hanno composto un quadro unitario sulla reale natura giuridica di due cooperative controllate. Per esempio, molti lavoratori non sapevano neppure di essere soci della coop che li retribuiva.

Secondo la Finanza, alcune anomalie potrebbero configurare gravi ipotesi di reato a carico dei responsabili delle cooperative, alcuni dei quali sarebbero addirittura occulti. Tra questi reati potrebbero emergere l’emissione di documenti fiscali falsi e truffa aggravata verso lo Stato. L’Autorità giudiziaria sta valutando tali ipotesi di reato e nelle prossime ore potrebbe emettere provvedimenti penali.

L’accusa di falsificazione di documenti riguarda, sempre secondo quanto riportato dalla Finanza, buste paga che riporterebbero trasferte che non sarebbero mai state svolte. In questo modo, il lavoratore percepiva per lavoro straordinario somme che sono esenti da tassazione e contributi. La Finanza sottolinea che i lavoratori che non accettavano questo sistema – chiedendo una busta paga regolare anche per accedere a finanziamenti o per rinnovare il permesso di soggiorno – erano assegnati ai lavori più pesanti e non accedevano agli straordinari.

Ma il pagamento in nero degli straordinari ha svelato altri gravi fenomeni, come spiega la Guardia di Finanza: “Alcuni sindacalisti erano compartecipi al sistema e i formali rappresentanti delle due cooperative avevano chiesto e ottenuto l’ammissione alla cassa integrazione in deroga, giustificata da ristrutturazioni organizzative in realtà inesistenti e larvatamente ricondotte alla riduzione dei carichi lavorativi che invece si mantenevano tali”.

A tale proposito, la Finanza ha rilevato ben quattro milioni e mezzo di euro pagati in nero tra il 2010 e il 2013. “Tale ammontare ha provato proprio la continuità di quel lavoro che si voleva invece far apparire come venuto meno”. Non solo: una delle due cooperative ha ottenuto dalla Regione Lombardia un finanziamento di 180mila euro “per un progetto a beneficio del benessere dei dipendenti, senza però averne i requisiti”.

Grazie al coordinamento tra il Comando Provinciale della Guardia di Finanza e della Direzione Provinciale delle Entrate di Lodi, ogni lavoratore dipendente delle due cooperative emerso come “irregolare” – in quanto costretto ad accettare il pagamento degli straordinari in nero e quindi a non dichiarare i relativi redditi – ha potuto beneficiare delle norme destinate a chi contribuisce al far rispettare la legalità.

tratto da: http://www.trasportoeuropa.it/index.php/logistica/archivio-logistica/11039-oltre-mille-lavoratori-irregolari-nella-logistica-a-lodi

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