Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Riforma…Renzi…?

Postato il 17 Luglio 2014 | in Lavoro Pubblico, Sindacato | da

Riforma…Renzi…?

C’è un “premio” per chi supera il 50 % della spesa corrente su quella del Personale.

In realtà prima della riforma chi aveva una spesa del personale pari o superiore al 50% non poteva fare assunzioni. C’è un miglioramento delle possibilità assunzionali degli enti virtuosi, ma sembra sia stato eliminato il limite del 35 % sotto il quale era possibile coprire il turnover della PM e del settore scuola.

Il 35% è sempre riferito al rapporto fra la spesa del personale e la spesa corrente (titolo primo della spesa del bilancio di previsione).

E’ stato tolto il consolidamento fra la spesa del personale del comune e le società a completo capitale pubblico o con partecipazioni di maggioranza pubbliche, o aziende speciali o istituzioni a cui siano stati affidati servizi a rilevanza economica senza gara. In sostanza, nel calcolo della spesa del personale del comune e quindi sulla programmazione assunzionale finisce anche il costo delle municipalizzate.

C’è un incremento dal 10 al 30 % dell’organico dei dirigenti a tempo determinato. Potranno essere previsti nello statuto del comune.

C’è un peggioramento dal primo settembre dei distacchi sindacali.

Dal 1° settembre 2014 per ciascuna associazione sindacale i distacchi, permessi retribuiti e non le aspettative sindacali sono ridotte del 50% (con arrotondamento all’unità superiore e fatto salvo il contingente minimo di un distacco) rispetto al contingente fissato dall’ultimo CCNQ 5/5/2014.

C’è poi l’ennesima cancellazione di un’autorità di vigilanza per farne nascere un’altra.

 Viene cancellata AVCP l’autorità di vigilanza sui contratti pubblici, Autorità che aveva avuto notevoli problemi dall’inizio dell’anno per l’implementazione di una piattaforma telematica denominata PASSOE. Adesso viene cancellata e passa il tutto ad un’altra autorità. Facile cancellare le autorità con una legge, ma la realizzazione pratica crea sempre un bel po’ di problemi che causeranno molti disservizi alle imprese e alle stazioni appaltanti.

C’è poi il tentativo di dare una parvenza di allentamento del blocco del turnover

 Alcuni punti rimangono ancora fumosi, specie quello sulle dinamiche assunzionali per il discorso del limite del 35 % del rapporto fra spesa corrente e spesa del personale. E’ possibile che gradualmente nel 2018, salvo modifiche, si arriverà a coprire il 100% delle cessazioni dell’anno precedente, ma questo conferma che l’ obiettivo certo al momento sembra essere quello di ridurre il personale con più anzianità. Il meccanismo attuale consente agli enti pubblici di assumere soltanto una quota limitata di nuovi dipendenti (il 20%) in rapporto ai cessati. Se le disposizioni saranno convertite in legge e mantenute inalterate nel tempo nel 2015, il tasso di turnover salirà al 40%, nel 2016 arriverà al 60% e nel 2017 all’80%. Dal 2018 in poi, invece, quando si arriverà al 100% il personale più anziano verrà pienamente sostituito da giovani neoassunti, ovviamente con costi iniziali in termini tabellari più bassi anche per effetto della contrazione delle risorse a disposizione per il salario accessorio in conseguenza delle riduzioni annuali degli organici e del personale in servizio.

In sintesi cosa fa il Governo Renzi?

Da una parte  aiuta i Comuni che hanno un elevato costo del personale, con l’eliminazione del consolidamento e l’incremento dei dirigenti a tempo determinato (ma attenzione un discorso è ridurre i dirigenti  un altro sostituirli con dirigenti a tempo determinato scelti con rapporto fiduciario e come tali maggiormente condizionabili dalla politica!!

Ma la manovra lascia insoluti i problemi reali quali:

  • la diminuzione dei servizi offerti alla cittadinanza
  • la cancellazione di migliaia di posti di lavoro nella Pa
  • Il perpetuarsi del blocco della contrattazione nazionale con i salari praticamente fermi da oltre 5 anni
  • La riduzione dei fondi destinati alla contrattazione integrativa

Quella che il Governo definisce Riforma della Pubblica amministrazione di riforma ha poco o nulla perchè attacca i salari e la natura pubblica di molti servizi, per cui non è altro che una CONTRORIFORMA.

Il silenzio assenso dei sindacati Cgil Cisl Uil è l’ennesima prova della loro subalternità ai centri di potere politico in cambio del mantenimento di fatto delle aspettative sindacali di cui continueranno a beneficiare ampiamente i loro apparati.

Cobas Pubblico Impiego Pisa

   Invia l'articolo in formato PDF   

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Archivi

Tag Cloud