November 29, 2024
Altri 3 operai oggi hanno perso la vita sui binari mentre lavoravano alla manutenzione.
Sono stati investiti da un treno nei pressi di Butera, sulla linea Licata-Gela, in provincia di Caltanissetta.
Sono, Vincenzo Riccobono, 54 anni, di Agrigento, Antonio La Porta, 55 anni, di Porto Empedocle, Luigi Gazziano, 57 anni, di Aragona.
Il macchinista è stato formalmente indagato per garantirgli la possibilità di partecipare agli accertamenti necessari, nominando legali e consulenti.
Una tragedia che si ripete (sempre in Sicilia, il primo settembre del 2008, a Motta S. Anastasia, morirono nello stesso modo, Giuseppe Virgillito e Fortunato Calabrese e molti altri ferrovieri sono deceduti sui binari di tutta Italia).
Sembra un ‘rito sacrificale’ che nasconde la crudele realtà di un Paese in cui il trasporto ferroviario per gran parte del territorio è ridotto di quantità e qualità e dove la sicurezza annunciata – “siamo la ferrovia più sicura del mondo”, dicono i vertici delle Fs – non corrisponde alle reali condizioni di lavoro.
Una strage sul lavoro che fa rabbia e urla la contraddizione tra le troppe chiacchere – annunci di risanamento economico, mercato, separazioni societarie, pubblicità accattivanti dell’alta velocità – e la scarsa sicurezza concreta per i lavoratori. Nonostante le rassicurazioni e le dichiarazioni trionfanti su risanamento dei bilanci delle ferrovie (anzi forse a causa di esso), sui binari si continua a morire.
La costituzione dell’Agenzia Nazionale per la sicurezza (ANSF) – sulla carta il controllore di Rfi e delle imprese ferroviarie – non è risucita a scalfire il tragico e ripetitivo fenomeno delle morti per investimento.
Come si spiega alle vedove e agli orfani che le misure di sicurezza – teoriche – nella pratica non si applicano ?
Postiamo un articolo dal Corriere del Mezzogiorno
Tre operai travolti e uccisi da un treno. Lavoravano alla manutenzione dei binari. Impatto tragico con un regionale sulla Gela-Licata, tratta poco utilizzata. Indagato il macchinista
CALTANISSETTA – Tragedia nel Nisseno. Tre operai di Rfi – gruppo Ferrovie dello Stato -sono stati travolti e uccisi da un treno regionale mentre lavoravano ai binari della ferrovia Gela-Licata vicino Butera (Caltanissetta). Sul posto ci sono i carabinieri di Gela. I tre si occupavano di manutenzione dei binari in un tratto della ferrovia che è poco utilizzata. Sul treno c’erano due passeggeri che non sono feriti.
LE VITTIME – Le vittime sono Vincenzo Riccobono, 54 anni, di Agrigento, Antonio La Porta, 55 anni, di Porto Empedocle (Agrigento), Luigi Gazziano, 57 anni, di Aragona (Agrigento).
INDAGATO IL MACCHINISTA – La procura di Gela ha aperto un fascicolo d’inchiesta che ipotizza l’omicidio colposo plurimo. Indagato sarebbe il macchinista della carrozza automotrice – un unico vagone – che dopo una curva sulla linea ferrata Caltanissetta- Gela, tra Gela e Licata a poche centinaia di metri dalla zona industriale di Butera, ha investito i tre operai che stavano controllando lo scartamento delle rotaie del binario. La procura ha fatto sequestrare la scatola nera del treno che sarà portato a Caltanissetta. La polizia ferroviaria di Caltagirone ha effettuato i rilievi tecnici. Sembra che non vi fossero segnali per indicare la presenza degli operai.
CORDOGLIO DI FS E MINISTRO – Rfi spiega in una nota che l’incidente è avvenuto alle 17.55 quando il «treno regionale 12852 Gela-Caltanissetta ha investito mortalmente tre operai della nostra società (che cura l’infrastruttura del gruppo FS, ndr)». La direzione di Ferrovie dello Stato ha espresso ai familiari dei colleghi deceduti «il più sentito cordoglio per il grave lutto». Anche il ministro ai Trasporti Maurizio Lupi ha diramato una nota sull’accaduto: «Ricevo in questo istante la notizia di un incidente sulla linea ferroviaria nei pressi di Gela. Alle famiglie dei tre operai voglio far arrivare le mie condoglianze e la mia partecipazione al loro indicibile dolore. Piangiamo ancora una volta per delle morti assurde. Non si può perdere la vita così mentre si sta compiendo il proprio lavoro. Il senso di pietà – continua il ministro – non può fare a meno che ci si chieda e si chiarisca nel più breve tempo possibile che cosa è successo, e quali siano le responsabilità di questo ennesimo incidente mortale sul lavoro. Ho chiesto alla dirigenza di Ferrovie dello Stato di farmi immediatamente una relazione sull’accaduto».
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