Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

I Cobas scrivono alla Prima Commissione Consiliare e al Sindaco: garanzie per i lavoratori di appalti e subappalti nell’igiene ambientale

Postato il 22 Luglio 2014 | in Lavoro Privato, Sindacato | da

AL SINDACO
Alla Prima Commissione Consiliare
Comune di Pisa

Le nostre perplessità sulla situazione dell’ Ato Costa Toscana (igiene ambientale) scaturiscono dalla concreta minaccia di un forte ridimensionamento del personale (non solo tecnico ma anche amministrativo) di cui si parlerà nelle prossime assemblee del Ato, con tutti i comuni aderenti a questa associazione . Le quattro Province interessate, Pisa- Livorno-Lucca-Massa Carrara, formano con 102 Comuni un azionariato non indifferente, ma ancor di più un pacchetto di soldi, circa 5 miliardi di euro, prelevati dalle tasche dei cittadini.

Il Sindaco di Pisa, Marco Filippeschi, Presidente di Retiambiente, società costituita ma non ancora attiva, si deve assumere pecise responsabilità verso tutti i lavoratori dell’indotto , cioè quelli in subappalto come le aziende AVR, Burchi, Manutencoop, Axis, Arca, che lavorano spesso con contratti sfavorevoli e salari a ribasso. I lavoratori del subappalto, in alcuni casi, arrivano appena a mille euro di stipendio mensile, nonostante spetti a loro il lavoro più impegnativo , come la raccolta “porta a porta”. Sono gli addetti al porta a porta che, con il passar degli anni, potrebbero avere problemi muscolo scheletrici lavorando con mezzi inadeguati e fatiscenti e con una organizzazione del lavoro logorante.

Se non cambierà la situazione, se non ci saranno certezze per il personale in appalto e subappalto dell’indotto igiene ambientale, i lavoratori delle cooperative rimarranno fuori da questa società e la loro esclusioe sarà l’anticamera del licenziamento o di nuovi processi di esternalizzazione con inquadramento in contratti piu’ sfavorevoli.

Conclusioni

Il Presidente di Retiambiente Marco Filippeschi deve dare una direttiva unica, quella di inglobare (assunzione) tutti i lavoratori produttivi (quelli che fanno veramente il servizio) sia delle municipalizzate che degli appalti e subappalti, perchè tutti fanno parte della complessa filira dell’igiene ambientale. E’ necessaria una sola direttiva che includa cooperative o società private che operano sul territorio pisano.

Se non arriverà questa decisione, centinaia di lavoratori rischiano di restare fuori dalla nuova società pubblico/privata e gli esclusi saranno proprio coloro che svolgono il lavoro più logorante.

Ai Sindaci e ai Consigli Comunali chiediamo una Commissione di inchiesta sul servizio porta a porta, i cui costi sono in crescita (determinando anche un aumento delle tasse) nonostante si risparmi sul costo della forza lavoro.

Ricordiamo che il porta a porta è stato presentato come un risparmio per la raccolta differenziata dei rifiuti e per i costi eccessivi.

Alla Prima Commissione Consiliare del Comune di Pisa i Cobas chiedono un’assunzione di responsabilità: esprimersi a favore di una dotazione organica di Reti ambiente che comprenda tutto il personale in appalto e subappalto, personale indispensabile per la filiera dell’igiene ambientale. Il presidente di reti ambiente Marco Filippeschi si faccia carico della assunzione in blocco di tutti i lavoratori dei servizi esternalizzati dell’igiene ambientale .

Cobas Lavoro Privato Pisa

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