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Sulle Fondazioni

Postato il 21 Agosto 2014 | in Sanità, Sindacato | da

Pochi giorni fa è uscita la Delibera della ASL 10 (610 dell’11/08/2014) con la quale viene costituita la Fondazione “Azienda Sanitaria di Firenze”. Quindi dopo il Meyer e Careggi anche l’Azienda 10 si dota di uno strumento “di promozione del patrimonio artistico, storico e culturale”, almeno così viene affermato nella Delibera.

Elisabetta, che me ne ha inviato subito il testo, rilevava come questo determina la nomina di nuovi dirigenti, l’occupazione di nuove poltrone, nuovi costi e questo è senz’altro vero, ma questa prima considerazione forse non è sufficiente a comprendere tutta la portata di questo nuovo strumento.

Certo se andiamo a vedere cosa è successo per le fondazioni bancarie, strumento utilizzato per la privatizzazione del sistema, si vede che effettivamente sono un luogo dove sistemare politici e loro fidati amici, mandanti o mandatari con spese che sono moltiplicate per il numero delle fondazioni stesse dato che ognuna avrà il suo presidente, il suo consiglio di amministrazione, il comitato di gestione, il comitato scientifico, i sindaci revisori e così via …

Ma quanto è più rilevante è vedere che in tutta Italia molte aziende si stanno dotando dello strumento “fondazione” e questo non è pensabile che sia solo per “valorizzare il patrimonio artistico, storico e culturale” come scrive il DG della ASL 10.

Si tratta, a mio ignorante parere, di un percorso che permetterà ai privati di entrare e condizionare l’attività ospedaliera, una condizione che è dietro l’angolo, smentitemi per favore se sbaglio.

Dicevamo, fra altro, ai tempi che criticavamo le società della salute e le aree vaste, che la scelta della Regione di dividere la logistica, il territorio e l’ospedale avrebbe potuto determinare le condizioni per facilitare l’entrata di privati, mi pare che avessimo ragione.

La privatizzazione di tutto è stata preparata negli anni, vorrei ricordare, visti i tempi di nuova aggressione alla Costituzione, l’importanza in questo senso della modifica dell’articolo 118 della stessa effettuata nel 2001, se ricordo bene, dal Governo Berlusconi:

ART. 118. 24

Le funzioni amministrative sono attribuite ai Comuni salvo che, per assicurarne l’esercizio unitario, siano conferite a Province, Città metropolitane, Regioni e Stato, sulla base dei principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza.

I Comuni, le Province e le Città metropolitane sono titolari di funzioni amministrative proprie e di quelle conferite con legge statale o regionale, secondo le rispettive competenze.

La legge statale disciplina forme di coordinamento fra Stato e Regioni nelle materie di cui alle lettere b) e h) del secondo comma dell’articolo 117, e disciplina inoltre forme di intesa e coordinamento nella materia della tutela dei beni culturali.

Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà.

Favorire la sussidiarietà significa sostituire il pubblico con il privato.

Non ho idea di come funzionino ma già ci sono un sacco di fondazioni per gli ospedali italiani. Stavo cercando su internet e ho trovato ad esempio questa riguardante la ASL CN2 di Alba-Bra, dove curiosamente tra i soci fondatori, quasi tutti imprenditori, c’è anche quell’Oscar Farinetti di Eataly srl, amico di Renzi:

http://www.fondazioneospedalealbabra.it/pagine/ita/fondazione/statuto.lasso

e nello statuto si legge:

Articolo 4 – Attività istituzionali

  1. Per realizzare i suoi scopi istituzionali la Fondazione, avvalendosi anche dell’opera spontanea dei Fondatori e dei Partecipanti, si propone di svolgere la propria attività esclusivamente nell’ambito del settore socio-sanitario e della ricerca scientifica finalizzate al supporto e alla collaborazione con il Nuovo Ospedale.
  2. La Fondazione svolgerà attività divulgativa al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica verso le attività del Nuovo Ospedale e per incentivare la contribuzione. Tali obiettivi si concretizzano, in particolare, attraverso:
    • attività che promuovano lo studio delle esigenze di un nuovo ospedale, nonché della sua ottimale gestione;
    • attività che promuovano l’aggiornamento degli operatori nel settore della sanità;
    • ogni altra attività destinata comunque al raggiungimento dello scopo.
  3. Al fine di raggiungere gli scopi prefissati, la Fondazione potrà:
    • finanziare o ricevere finanziamenti per le proprie attività promosse e gestite direttamente o per attività analoghe promosse o gestite da altri enti, istituzioni, strutture sanitarie pubbliche e private, associazioni e altre fondazioni;
    • sostenere e contribuire allo sviluppo delle strutture pubbliche e private e delle organizzazioni di volontariato che si dedicano alla leniterapia o cure palliative;
    • promuovere iniziative di comunicazione e manifestazioni allo scopo di divulgare la propria attività e di raccogliere fondi da destinare alle finalità istituzionali;
    • svolgere attività di informazione e consulenza ai malati e alle famiglie;
    • promuovere la diffusione della ricerca scientifica ed organizzare corsi di formazione professionale, dibattiti, convegni;
    • istituire ed erogare premi e borse di studio in favore del personale del Nuovo Ospedale, dell’Azienda Sanitaria di riferimento e di soggetti esterni; – incentivare, anche con finanziamenti, contributi e borse di studio da utilizzare in Italia e all’estero, ricercatori e laureati che intendano approfondire temi di interesse per l’attività sanitaria del Nuovo Ospedale;
    • stipulare convenzioni per la gestione di parte delle attività istituzionali con altri enti, istituzioni, strutture sanitarie pubbliche e private, associazioni e altre fondazioni;
    • intrattenere rapporti e scambi culturali con le università, gli ospedali, le cliniche, i centri di as sistenza medica, le associazioni e le fondazioni italiane ed estere operanti nel settore, e comunque con ogni altro ente che persegua scopi similari.

Gli statuti attuali potranno comunque essere modificati così come la normativa in materia, così è avvenuto per le banche dove le evoluzioni normative hanno portato ad una perdita del controllo delle stesse da parte delle Fondazioni;

In base all’ultimo bilancio di sistema (relativo al 2008), su 88 fondazioni, 18 non hanno più partecipazioni dirette nelle rispettive banche conferitarie; 55 ne detengono una quota minoritaria; le altre 15 – che nel loro complesso rappresentano il 4,4% del totale dei patrimoni delle fondazioni – posseggono più del 50% del capitale sociale…

Ho trovato in proposito un interessante articolo sia pure datato:

http://www.rivistapaginauno.it/Fondazioni-bancarie.php

Comunque le Fondazioni e quindi i facoltosi che vi partecipano, oltre che avere uno sguardo all’interno, intervengono all’esterno condizionando molte attività collegate e con un persistente più o meno latente conflitto di interesse.

Avrei altro da dire ma non voglio tediarvi ulteriormente, non so se la percezione che ho di uno scivolamento rapido verso la presa del controllo degli ospedali da parte delle fondazioni sia effettiva o una mia anticipata riflessione o solo una paranoia, per questo amerei avere i vostri pareri anche per decidere se andare o meno ad approfondire l’argomento.

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