November 29, 2024
Riceviamo e pubblichiamo
MUNICIPALIZZATE: UN GHIOTTO BOCCONE PER AFFARI PRIVATI
Da tempo è in atto una forte e corale campagna mediatica per la privatizzazione di quei carrozzoni burocratici per ex-trombati della politica che sono in genere le società municipalizzate o partecipate dalle istituzioni locali…
Tutto bene, tutto giusto, sembrerebbe, visti gli esempi che abbiamo anche qui a Pisa, ben numerosi, e però viene un dubbio malizioso: sono aziende che si occupano in genere di bisogni essenziali per la vita, il lavoro, il reddito, delle persone (acqua, trasporto pubblico, gas, energia, rifiuti, tasse, aeroporto, porto, Navicelli), e quindi una critica, che si limiti a segnalare come siano con i conti in rosso, “si dimentica” di riflettere sul fatto che questi settori, quasi tutti di welfare indiretto e di utilità sociale, NON POSSANO ESSERE MAI IN ATTIVO, per definizione e per le funzioni che dovrebbero esercitare…
E allora assistiamo all’ennesima menzogna travestita da verità: aziende con strutture dirigenziali spropositate e superpagate, con un’organizzazione del lavoro sempre più fondata sul precariato e sullo sfruttamento delle risorse, prima tra tutte la forza-lavoro, che PROPRIO PER QUESTO diventano l’oggetto di appetiti mascherati da “spending review” e travestiti dietro l’esigenza di “togliere di mezzo le ingerenze della politica nella società”…
Non è difficile pensare come potrebbero tornare in attivo, ad esempio, le aziende del trasporto pubblico qui da noi: tagliando le linee cosiddette “deboli”, quelle interne dirette ai paesi e alle frazioni del Lungomonte pisano, già accuratamente messe fuori dal bando di gara regionale per il gestore unico del settore, e risparmiando su tutto quello che potrebbe costare avere un TPL sicuro, efficiente, a misura della città e dei paesi…
E così per l’acqua e per tutto il resto, mettendo al primo posto gli utili degli “azionisti”, e quindi una politica tariffaria sufficientemente predatrice, che se ne freghi dei referendum e dell’interesse comune, e magari mantenendo formalmente la gestione pubblica ma portandola avanti con sistemi totalmente privatizzanti (“è il mercato, bellezza!”…)…
Tutto inquadrato nella campagna contro gli sprechi della politica, tanto per soddisfare la demagogia populista alla moda, mentre si svendono ai privati, italiani, cinesi, russi, arabi, argentini, le ultime fonti di reddito e di vita, le briciole del welfare conquistato con le lotte operaie e di quartiere di tanti anni fa, quando c’era ancora un POPOLO e non una plebe disposta a ingoiare le peggiori bugie, e neanche un apparato partitico ipertroficamente incapace di non fare altro che i propri affari…
Paolo Arduini
Cell 3290232942
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