Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

L’Istat dice che il paese è in recessione

Postato il 30 Agosto 2014 | in Lavoro Pubblico, Sindacato | da

I rapporti Istat fotografano un paese la cui economia è in fase recessiva, solo in agosto si sono persi 40 mila posti di lavoro.

A farne le spese soprattutto le regioni del meridione con la chiusura di tante aziende e la fine degli ammortizzatori sociali per chi il lavoro lo ha perso da anni.

La riduzione tendenziale dell’occupazione italiana (-105.000 unità) si accompagna alla crescita di quella straniera (+91.000 unità) per lo piu’ in lavori sottopagati , ferocemente sfruttati e part time ma attenzione la percentuale dei posti di lavoro per gli stranieri è irrisoria e sembra assumere connotati maggiori solo perchè la forza lavoro italiana è in costante calo ..

Cio’ nonostante nel bimestre luglio e agosto gli infortuni e le morti sul lavoro non sono diminuiti e anzi stanno aumentando soprattutto in rapporto con la riduzione della forza lavoro e delle ore lavorate.

Forte la flessione degli occupati a tempo pieno (-0,5%, pari a -89.000 unità rispetto al secondo trimestre 2013), che in quasi due terzi dei casi riguarda i dipendenti a tempo indeterminato (-0,5%, pari a -57.000 unità). Gli occupati a tempo parziale continuano ad aumentare (+1,9%, pari a 75.000 unità), ma la crescita riguarda esclusivamente il part time involontario che riguarda il 64,7% dei lavoratori a tempo parziale.

E’ evidente che il part time va sostituendo il full time, aumentano i carichi di lavoro e si riducono gli stipendi e con esso il potere di acquisto e il crollo occupazionale colpisce duramente il lavoro autonomo a smentire chi per anni ha intravisto in esso una alternativa al lavoro dipendente.

Questi dati dimostrano che il nostro paese è fermo, l’economia stagnante e la sola ricetta del governo è preparare le grandi opere e precarizzare il lavoro smantellando i posti di lavoro oggi esistenti nella pubblica amministrazione. Lo stato non investe nell’economia e nella ricerca, gli industriali delocalizzano e chiedono sgravi fiscali oltre alla piena libertà di licenziamento per i primi anni di occupazione.

La cura fatta di austerità e contenimento della spesa sta salvando gli interessi finanziari ma affama la classe lavoratrice italiana.

Questo in sostanza dice il rapporto istat su occupati e disoccupati di fine agosto 2014

Leggi anche il rapporto al seguente indirizzo:
http://www.istat.it/it/archivio/130451

Cobas Pubblico Impiego Pisa

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