November 30, 2024
Va avanti la lotta a Eataly di Firenze. Il mancato rinnovo dei contratti a termine per circa 60 addetti, il 50% del personale complessivo, per i Cobas non è un punto di poco conto. Dopo lo sciopero e il sit in dei giorni scorsi, ieri la contestazione si è trasferita in pieno centro a pochi passi dal Duomo, con l’obiettivo di sensibilizzare le istituzioni alla vicenda sindacale.
Una protesta che avviene a soli otto mesi dall’inaugurazione del punto fiorentino (avvenuta il 17 dicembre con l’allora sindaco Matteo Renzi e il patron della catena Oscar Farinetti) e che i Cobas non escludono possa approdare in tribunale. Come già nelle vertenze di Bari e Bologna, il nodo rimane quello della precarietà. «Non è normale che un azienda – scrivono i lavoratori di Firenze – in piena espansione, conti all’inaugurazione oltre 120 dipendenti e, a meno di un anno dall’apertura, ne conti la metà. Su questo drastico taglio nessuna spiegazione è stata data. Né sui motivi per cui si debba venire a sapere dei turni settimanali con sole 24 ore di preavviso, né su tanti altri cambiamenti avvenuti». Come in altre sedi, c’è un uso massiccio dei lavoratori interinali, mentre limite dei lavoratori interinali, spiega la Cgil, dovrebbe essere dell’8 o 9%, a seconda del contratto nazionale di lavoro, sul totale dei dipendenti. A Bari, dopo le proteste per l’eccessiva presenza di interinali (giustificate dall’azienda con la provvisorietà dei permessi pubblici), nel novembre 2013 ci furono 164 stabilizzazioni: 63 a tempo indeterminato, 66 in apprendistato, 34 a tempo determinato e 1 lavoratore somministrato.
“Abbiamo inviato una richiesta di incontro alla direzione di Eataly, una alla commissione lavoro del Consiglio comunale presieduta da Cecilia Pezza ed una all’assessore al lavoro Federico Gianassi, perche’ si interessino al problema di questi giovani e si impegnino a contrapporsi al dilagare del precariato a Firenze” ha spiegato il sindacalista Giuseppe Cazzato dei Cobas, la sigla che ha sostenuto i ragazzi nell’organizzazione della protesta.
Quanto ai ‘coupon di solidarieta” verso i lavoratori non rinnovati, da consegnare alle casse di Eataly Firenze e distribuiti provocatoriamente ieri durante il presidio, Cazzato spiega che “in molti li hanno ritagliati e consegnati: a fine giornata ne erano gia’ state depositate numerose decine”. La battaglia per salvare il posto di lavoro dei 60 giovani in ogni caso non si ferma. “Vogliamo che questi ragazzi non siano ‘dismessi’ – incalza il sindacalista – e se non arriveremo ad uno sblocco della situazione a livello sindacale, i nostri avvocati hanno dato un’occhiata ai contratti e ci hanno detto che non sono esattamente in regola con quanto previsto dalle normative. Se fosse necessario scegliere la via del tribunale, dunque, avremmo buone possibilita’ di vittoria”.
Fabio Sebastiani
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