Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Giugno e la tragedia delle morti bianche

Postato il 3 Settembre 2014 | in Sicurezza sul lavoro | da

77 LE VITTIME IN 30 GIORNI DA NORD A SUD DEL PAESE. CON UNA MEDIA DRAMMATICA DI 20 VITE SPEZZATE SUL LAVORO OGNI SETTIMANA.

QUESTA LA PRIMA ISTANTANEA ELABORATA DALL’OSSERVATORIO SICUREZZA SUL LAVORO VEGA ENGINEERING SULLA BASE DI DATI INAIL CHE NEL PRIMO SEMESTRE DEL 2014 HA CONTATO 331 DECESSI.

IN LOMBARDIA IL MAGGIOR NUMERO DI VITTIME (43) CONTRO LE 27 REGISTRATE A FINE MAGGIO. SEGUONO: EMILIA ROMAGNA (39), PUGLIA (29), SICILIA E PIEMONTE (28), VENETO E LAZIO (24).

Ma le incidenze di mortalità più elevate rispetto alla popolazione lavorativa continuano ad essere rilevate in Basilicata, Puglia, Sicilia e Trentino Alto Adige.

Il primo mese dell’estate segnato dalla strage delle morti sul lavoro. Una drammatica realtà che emerge nitidamente nell’ultima indagine condotta dagli esperti dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering di Mestre sulla base di dati Inail.

Sono state infatti 77 le vittime registrate da Nord a Sud del Paese nel mese di giugno con inquietanti incrementi della mortalità, soprattutto in alcune regioni del Paese. A cominciare dalla Lombardia dove gli infortuni mortali sono passati dai 27 di fine maggio ai 43 di fine giugno. Così come in Emilia Romagna passata da 28 a 39. Intanto, sono 331 nel primo semestre i decessi registrati nella nostra Penisola.

E nella classifica delle tragedie sul lavoro emergono i dati della Puglia (29 vittime), della Sicilia e del Piemonte (28), insieme a quelli del Veneto e del Lazio (24).

Rimane significativo, anche se in misura minore rispetto ai dati di maggio, il decremento della mortalità sul primo semestre 2013 e pari al 4,6 per cento (era del 9 per cento nella rilevazione di maggio 2014 su maggio 2013). (I dati completi sono disponibili sul sito www.vegaengineering.com).

Mentre il risultato peggiore sull’incidenza della mortalità rispetto alla popolazione lavorativa secondo l’Osservatorio mestrino viene registrato in Basilicata (33,3 contro una media nazionale di 14,7) ed è seguita dalla Puglia (25,1), dalla Sicilia (21,2), dal Trentino Alto Adige (20,9) e dall’Emilia Romagna (20,1).

Sopra alla media nazionale sono anche le incidenze di Molise, Marche, Umbria, Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Piemonte.

L’11,8 per cento degli incidenti si è verificato nel settore delle costruzioni, l’11,5 per cento nelle attività manifatturiere il 7,6 nel commercio ingrosso e dettaglio, il 7,3 per cento nel settore dei trasporti e magazzinaggi.

Guardando alle classifiche provinciali è Roma a riportare il dato peggiore di tutto il Paese con 13 morti bianche, seguita da Milano e Torino (12), da Bologna (11), da Bari (10) e da Cuneo (9).

Mentre l’incidenza più alta della mortalità rispetto alla popolazione lavorativa a livello provinciale viene registrata ad Enna (93,9), seguita da Benevento (81,3), da Fermo (55,7), da Ogliastra (54,8).

Le donne che hanno perso la vita sul lavoro nei primi 6 mesi del 2014 sono state 18 (5,4 per cento del totale)

Gli stranieri deceduti sul lavoro sono 48 pari al 14,5 per cento del totale. Quarantenni e cinquantenni i lavoratori più coinvolti dal dramma.

Statistiche morti sul lavoro – Osservatorio sicurezza lavoro Vega Engineering 30/06/14

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