November 28, 2024
In circa 150 città statunitensi, giovedì 4 settembre, migliaia di lavoratrici e lavoratori dei fast food hanno incrociato le braccia per rivendicare aumenti salariali ed il diritto all’associazione sindacale.
Si tratta della settima giornata di protesta organizzata a partire dal novembre 2012, che segna l’inizio di questo movimento che non accenna a fermarsi, anzi: ogni data di mobilitazione ha visto un maggior numero di città e di persone coinvolte.
Il movimento, nel corso dei suoi due anni di vita, ha già conseguito alcuni importanti risultati: sebbene, infatti, il salario minimo a livello federale rimanga 7,25$ all’ora, il che comporta uno stipendio annuo al di sotto della soglia di povertà stabilita allo stesso livello federale, in alcuni stati ci sono stati degli aumenti. A Seattle, a maggio, il salario minimo è stato portato a 15$ all’ora, metre pare, almeno secondo il The Guardian, che a New York, Los Angeles e Chicago si stia pensando di arrivare ai 13$ orari.
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http://clashcityworkers.org/internazionale/1584-usa-sciopero-lavoratori
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