November 29, 2024
Uno dei leit motive degli economisti di area riformista è la lotta alla corruzione
Al di là della semplice indignazione l’argomento non è stato trattato a livello sindacale e sul piano politico non siamo mai andati oltre le invettive. L’argomento su cui dovremmo riflettere è l’allargamento della forbice salariale e l’accumulazione di ricchezza nelle mani di pochi accentuatasi con la fase finanz speculativa coincisa per altro con l’arretramento del movimento dei lavoratori, un secondo spunto di riflessione è perché oggi chi ha taciuto sui processi di privatizzazione (che stanno alla base di una nuova corruzione che va ben oltre la distribuzione-sempre presente- di tangenti e mazzette si erge a moralizzatore .
La voce. info (il grafico in allegato è tratto dal loro sito) scrive
l’ingente debito pubblico italiano e l’elevato rapporto debito/Pil non si è adeguatamente soffermato sul ruolo della corruzione. Eppure, la corruzione influisce sulle principali variabili che determinano il livello del debito: da un lato, tende a far crescere i livelli di spesa pubblica a causa del maggior costo dei servizi e beni acquistati; dall’altro, diminuisce il tasso di crescita del Pil e di conseguenza riduce il gettito fiscale.
La corruzione viene cosi’ spiegata: spendiamo meno soldi per il pubblico, eppure gli acquisti ormai sono con il contagocce e quasi solo tramite consip, se poi gli acquisti avvengono fuori dal mercato elettronico la colpa non dovrebbe ricadere su dirigenti\funzionari\economi di comuni e aziende sanitarie?
Se facciamo un giro per gli edifici pubblici vediamo spesso strutture fatiscenti e strumenti di lavoro obsoleti, allora questa litania della spesa pubblica non sarà una scusa per le privatizzazioni?
Non è vero che gli investimenti calano a causa della corruzione, gli investimenti sono stati abbattuti per scelta politica come dimostrano gli esigui fondi alla ricerca e alla innovazione in rapporto al pil
Gli acquisti negli enti pubblici sono gestiti secondo la logica del minor costo, quindi se questa è la premessa non saranno premiati i prodotti migliori (e qui scatta il ritornello dei bravi imprenditori penalizzati….)
le grandi opere hanno incrementato la corruzione, basti vedere il Mose
l’assenza di manutenzione ordinaria di edifici scolastici e territorio sta dietro allo smantellamento delle province ma per la politica e gli insigni economisti liberali le province andavano smantellate perché inutile carrozzone
La prima e seconda Tangentopoli non ha eliminato la corruzione, ha solo fatto fuori alcuni interessi per favorirne altri salvo poi scoprire che ci sono personaggi riciclati. Un discorso andrebbe fatto sui politici riciclati nel ruolo di manager, una casta di boiardi di stato che oggi si erge a sostegno delle privatizzazioni
La corruzione è stata utilizzata ad arte per restringere gli spazi democratici e partecipativi, il potere dei sindaci e le riforme istituzionali sono a dimostrazione di cio’. Se volessimo ridurre la corruzione andremmo verso un nuovo sistema di appalti, il pagamento delle imprese avverrebbe in tempi rapidi ma allo stesso tempo il controllo e la direzione pubblica dei lavori pubblici e della spesa pubblica dovrebbero essere inflessibili e non all’acqua di rose
inutile poi ricordare che alcuni reati specifici sono stati o prescritti o depenalizzati con una riforma della giustizia che si accanisce contro gli ultimi ma lascia impuniti i veri mandanti, che lascia impuniti i grandi corruttori e rinchiude in carcere il ladro di biciclette o chi detiene erba
sempre dal sito de la voce.info leggiamo poi della stretta correlazione esistente tra corruzione e debito
Quello che non convince è legare alla corruzione le politiche di austerità che invece seguono i dettami della bce la stessa poi che promuove le grandi opere come la tav
Su un punto concordiamo con gli economisti de la voce , laddove parlano di una corruzione che corrode la economia e influisce negativamente sulla stessa bruciando quote importanti di prodotto interno lordo
ma la cura contro la corruzione non sono le riforme istituzionali, la cancellazione dell’aticolo 18 o le grandi opere
Quindi i moralizzatori di oggi non vorranno perseguire obiettivi antidemocratici e contro i lavoratori?
Quali altre riforme strutturali proporranno i novelli alfieri della lotta alla corruzione?
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