November 29, 2024
L’art. 21 della Legge n. 183/2010 ha istituito il Comitato unico di garanzia per le pari opportunità,la valorizzazione
del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni (CUG).
Ma serve ai lavoratori e alle lavoratrici questo comitato?
Nutriamo numerosi dubbi visto che all’atto pratico il Cug non ha alcun potere decisionale e organizzativo, i suoi membri sono scelti quasi sempre su indicazione dei sindacati cosiddetti rappresentativi, quindi uno strumento tutto interno alle logiche concertative
Vediamo alcuni obiettivi del Cug e proviamo a commentarli
– assicurare, nell’ambito del lavoro pubblico, parità e pari opportunità di genere, rafforzando la tutela dei lavoratori e delle lavoratrici
Per rafforzare la tutela servirebbe una seria azione conflittuale contro tutte quelle normative che hanno indebolito il potre di acquisto e di contrattazione rafforzando il potere dei dirigenti e delle Po. La tutela collettiva viene prima di quella individuale e il ruolo sindacale
non puo’ ridursi a un ruolo formale privo di sostanza o peggio ancora trasformarsi nello sportello (impotente) di ascolto delle lamentele del singolo dipendente che magari cerca soluzioni ad personam fuori da una logica conflittuale e rivendicativa
– garantire l’assenza di qualunque forma di violenza morale o psicologica e di discriminazione, diretta e indiretta, relativa al genere, all’età, all’orientamento sessuale, alla razza, all’origine etnica, alla disabilità, alla religione e alla lingua
Ogni giorno le lavoratrici e i lavoratori della Pubblica amministrazione subiscono la violenza di contratti bloccati, di progressioni economiche da anni sono state di fatto cancellate. Se un singolo dipendente subisce mobbing o discriminazione non ci sono i delegati rsu?
– favorire l’ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico, migliorando l’efficienza delle prestazioni lavorative, anche attraverso la realizzazione di un ambiente di lavoro caratterizzato dal contrasto di qualsiasi forma di discriminazione
Ecco il vero obiettivo del Cug tutto interno alla filosofia Brunettiana e Renziana della performance, dei pochi aumenti dati a una ristretta cerchia (spesso i fedeli delle amministrazioni o dei dirigenti\po).
C’è una discriminazione da combattere e che cgil cisl uil e men che mai le autonomie locali hanno evitato si contrastare, anzi sono stati silenti e in molti casi l’hanno addirittura sostenuta: parliamo del trattamento riservato al personale della Pa senza contratto e trattato alla stregua di nullafacenti e rubastipendi. Allora a cosa serve il Cug? A salvare la faccia ipocrita delle amministrazioni, a trattare malesseri collettivi in termini individuali rendendoli compatibili con gli obiettivi di mandato dei sindaci e le logiche di divisione della forza lavoro che ci rendono tutti \e piu’ deboli
Cobas Pubblico Impiego
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