Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Perchè si deve fare una riforma del sistema fiscale oggi, subito ? Perchè si deve attuare la Costituzione oggi, subito ?

Postato il 25 Novembre 2014 | in Italia, Scenari Politico-Sociali | da

Perchè si deve fare una riforma del sistema fiscale oggi, subito ? Perchè si deve attuare la Costituzione oggi, subito ?

Claudio Mazzoccoli 22-Novembre-2014

bjcdideb Una riforma tributaria coraggiosa e radicale non è ulteriormente rinviabile per un paese in cui la maggior parte dei cittadini si dissangua quotidianamente per pagare, con le proprie tasse (dirette ed indirette) , i servizi di evasori e furbi di ogni genere,  di gente i cui comportamenti sono da troppi anni tollerati se non addirittura giustificati ed elogiati, in cui vi sono persone che uno stato vorace e pletorico tartassa allo stremo, fino a ridurle letteralmente in miseria, mentre vi sono categorie di cittadini che continuano ad arricchirsi, ad accumulare ricchezza a causa della mancata redistribuzione del carico fiscale ed a beneficiare di vantaggi indebiti e non giustificati.   Cercherò di essere chiaro e, possibilmente, stringato.  Ovviamente. per ciascuna delle espressioni che trovate di seguito è disponibile una quantità enorme di dati
_______________________________________________________________________La sintesi del ragionamento è la seguente.

PER FARE USCIRE IL PAESE DAL BARATRO CHE LO STA INGOIANDO

  •  SERVONO:  UN NUOVO PATTO SOCIALE ED UNO STATO ONESTO CON TUTTI,

PER AVERE  UN NUOVO PATTO SOCIALE ED UNO STATO ONESTO CON TUTTI

  • OCCORRE:  ATTUARE FINALMENTE  LA COSTITUZIONE

PER ATTUARE LA COSTITUZIONE

  • SERVE: UNA RIFORMA RADICALE DEL SISTEMA TRIBUTARIO  ITALIANO

Dunque non è sufficiente dichiararsi “A DIFESA DELLA COSTITUZIONE”, ma occorre passare alla azione per la Attuazione della Costituzione.
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Se percorrete la lista dall’alto in basso, capirete che il TRADIMENTO della Costituzione da parte dei politici è lo strumento che stanno usando per cambiare il corso della storia di questo paese.  Padri e Madri Costituenti ci hanno dato una Carta Costituzionale in cui la persona umana con i suoi diritti è al centro e lo Stato è al suo servizio.   Stiamo tornando alla situazione contraria. Lo stato al centro con i cittadini al suo servizio e, si badi bene, in prospettiva potrebbe tornare l’uomo solo al comando dello Stato..  E credo che sappiate tutti come si chiama questa forma di stato.
  1. La Classe politica non ha nessun interesse a fare alcuna “RIFORMA RADICALE DEL SISTEMA TRIBUTARIO  ITALIANO”.
  2. Nessuno di quelli che potrebbero dire qualcosa o che dovrebbe fare qualcosa è interessato a frugarsi in tasca o a rinunciare ai suoi “diritti acquisiti” solo  “PER FARE USCIRE IL PAESE DAL BARATRO CHE LO STA INGOIANDO“. 
  3. Il partito dei “Ma Chi Se Ne Frega”  e quello dei “Tanto Mi Votano lo Stesso” è trasversale alla popolazione, per cui, sino a che gli Onesti saranno minoranza nel paese, il destino è quello di andare sempre più giù.

Mi rendo conto che buona parte della opinione pubblica si tiene a debita distanza dagli argomenti più importanti per rimettere a posto l’intero Paese preferendo porre la attenzione unicamente sulle promesse che sembrano utili per rimettere a posto la propria situazione personale.  In Italia abbiamo 50 milioni di elettori, e, quindi, potenzialmente altrettante storie private.  Ciascuno sta lottando e sgomitando per salvare la propria storia.  Chi ci guadagna ?  La politica che, ovviamente, del “DIVIDE ED IMPERA”  conosce tutte le tecniche. Creare classi in perenne antagonismo, mostrare a tutti una “carota” di colore diverso, crearsi un elettorato di riferimento cui riservare privilegi e gratifiche.  Questo è il paese di oggi.

La ragione per cui gli Italiani continuano a farsi ingannare non la capisco, dato che chi è onesto ha tutto l’interesse a che da questa onestà scaturisca un premio anche in termini di minori tasse, ad esempio. E’ altrettanto chiaro che sino a quando questa materia resterà materia per “pochi”, quei pochi decideranno per tutti.

Devo ammettere con estrema tristezza che, in questo momento la gran parte delle persone che incontro per strada,  SEMBRA ESSERE PRONTA A DARE IL PROPRIO VOTO (come ha sempre fatto dagli anni ’80…)  A CHI PROMETTERÀ  IL VALORE PIU’ BASSO DI TASSE.  

Le prossime elezioni politiche (ammesso che ne faremo ancora, cosa di cui qualcuno comincia a dubitare..)  potrebbero quindi somigliare ad una gara di appalto, in cui vince chi va al massimo ribasso.  La apoteosi della ignoranza, esattamente come lo sono i regolamenti di appalto attualmente in vigore.

Ragion per cui, temo, se uscisse uno dei soliti pifferai magici a dire “VOTATEMI E NON AVRETE PIU’ TASSE”,  avrebbe non meno del 30-40%  di consenso. E questo, ahimè, SENZA SAPERE che le tasse (fiscalità generale) sono le uniche risorse finanziarie che possono essere messe in comune per pagare le spese sociali e quelle pubbliche.   Salvo cose nuove che la finanza creativa dei governativi  (che peraltro hanno  già sperimentato in passato  ma  a nostro immane danno…) può tentare di  mettere a punto,  anche un alunno delle scuole medie sa che TASSE=ZERO significa solo con  AZZERAMENTO delle SPESE PUBBLICHE!


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Questo, con un gioco di parole,  è il PREZZO DA PAGARE per NON PAGARE

I cittadini che si spellano le mani per applaudire i leader attuali dovrebbero almeno essere a conoscenza di queste cose, prima di dire “A me, A me!”.   Votare sulla base di elargizioni (peraltro utili per chi ne ha usufruito, perbacco !) come i mitici 80 Euro,  e soprattutto continuare in questo modo, significa, per noi Italiani, avviarsi a diventare un paese di accattoni.
Ridurre lo Stato ad una struttura TOTALMENTE PRIVATA, a disposizione 24 ore al giorno  (come le Wedding Chappels di Las Vegas)  ma…. solo per chi ha reddito a sufficienza per occuparsi di sè stesso e del propri cari, sembra essere  la priorità del Governo per il nostro Paese.  Un mortale abbraccio favore-voto che da decenni rappresenta il peso al collo del paese.

Un paese che si avvia a uscire dai principi di solidarietà sociale scolpiti nella nostra  Costituzione per diventare “Un paese per ricchi”,  per quelli che possono permettersi una vita dignitosa o agiata, per quelli che possono permettersi i trattamenti privati, le assicurazioni  e via discorrendo.

Per gli altri, sembra di capire, “fatti  loro(non si può salvare tutti, per cui prima i ricchi ed i potenti poi, se avanza, le donne ed i bambini).

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Dovete cominciare a schieravi

  • SE SIETE PER UNO STATO SOCIALE MINIMO , anzi ASSENTE  (a meno di un pronto soccorso minimale per evitare i morti per strada ed un pasto caldo per chi non può pagarsi tutti i servizi di cui avrebbe bisogno…) allora siamo sulla strada giusta.Perchè questo, signori, è il percorso nel quale state scegliendo di andare. E non venga nessuno dei politici attuali  a raccontare altri film, in quanto questo è il versante che ci stanno facendo percorrere.
  • SE SIETE PER UNO STATO SOCIALE CHE CONSENTA LO SVILUPPO DELLA PERSONA UMANA, allora mi dispiace, ma dovete cominciare ad appoggiare le iniziative per la attuazione piena degli articoli  della Costituzione (2,3,4, …… 32, 33, etc…) ci vuole la solidarietà sociale ed il concorso di tutti alle spese pubbliche in modo equo e redistribuito secondo l’Articolo 53.

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E Allora, cosa serve ? Non certo quello che sentiamo o vediamo oggi, attraverso le proposte più squinternate che neanche un bimbo tirerebbe fuori ma

  • Una riforma tributaria coraggiosa e radicale  (non ulteriormente rinviabile…)  che sia DI SVOLTA SOCIALE per un paese in cui la maggior parte dei cittadini si dissangua quotidianamente per pagare, con le proprie tasse (dirette ed indirette) , i servizi di evasori e furbi di ogni genere,  di gente i cui comportamenti sono da troppi anni tollerati se non addirittura giustificati ed elogiati, in cui vi sono persone che uno stato vorace e pletorico tartassa allo stremo, fino a ridurle letteralmente in miseria, mentre vi sono categorie di cittadini che continuano ad arricchirsi, ad accumulare ricchezza a causa della mancata redistribuzione del carico fiscale ed a beneficiare di vantaggi indebiti e non giustificati.
  • Una riforma tributaria che segni il primo passo, necessario e fondamentale, nella direzione della Attuazione della Costituzione e che, per la prima volta dalla sua entrata in vigore nel gennaio del 1948, attui in modo integrale il dettato dell’art.53 che così stabilisce:  «Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva». «Il sistema tributario è informato a criteri di progressività». 
  • Una riforma tributaria che , dopo le iniquità che durano da decenni, restituisca alla imposizione fiscale la missione sociale per cui è nata nel disegno dei Costituenti: concorso di tutti  alle spese pubbliche secondo la propria effettiva capacità contributiva, in modo che il carico complessivo gravante su ciascun cittadino soddisfi i criteri di progressività e di “sopportazione”,in modo che la progressione applicata ai tributi sui redditi e sul patrimonio sia tale da correggere le iniquità derivanti dagli altri tributi, in particolare da quelli sui consumi (IVA ed accise) 
  • Una riforma tributaria che, per la prima volta, metta il cittadino con i suoi bisogni di vita e la persona umana con i suoi diritti inviolabili al centro, con lo stato al loro servizio, come sancito dalla Costituzione.
    Oggi  assistiamo, in misura di giorno in giorno più ampia, all’esatto contrario, cosa che sta producendo una lesione gravissima delle prerogative democratiche e del diritto per tutti al pieno sviluppo della persona umana e alla effettiva partecipazione all’organizzazione politica,economica e sociale del Paese.
  • Una riforma tributaria che, attuando la Costituzione, assicuri a tutti i cittadini le seguenti cose:
  • a.  la attuazione di quei principi  sanciti e riconosciuti dalla Costituzione che non sono mai stati realizzati  per i cittadini del nostro paese in quanto sistematicamente traditi e sostituiti da surrogati materiali quali i seguenti: “il più forte vince” , “fatti furbo anche tu e  non pagare”, “chi è fesso paga fino all’ultimo euro” e così via.
  • b.la creazione di un sistema di tassazione improntato, perla prima volta nella storia repubblicana, sui valori Costituzionali di equità, sostenibilità,  solidarietà,progressività, giustizia e democrazia sociale secondo quanto indicato da Padri e Madri costituenti
  • c. la determinazione per tutti (senza distinzione di classe o di tipo di reddito) della effettiva capacità contributiva, calcolata finalmente come somma di tutti i redditi comunque conseguiti meno tutte le spese regolarmente documentate e sostenute dal cittadino per soddisfare i bisogni elementari di vita propri e delle persone fiscalmente a carico. 

                  Qindi redditi effettivi e spese reali,perchè le spese di tutti vanno a formare i redditi di tutti.

  • d.     la cancellazione immediata di tutte le norme speciali, delle eccezioni e dei trattamenti forfetari(quali gli Studi di Settore, le tassazioni separate e quelle forfetarie, le cedolari e anche l’attuale IRAP)  che stanno producendo evidenti lacerazioni nel tessuto sociale determinando non solo disuguaglianze tra classi di cittadini e fra territori, ma anche complessità, quando non  impossibilità,nell’accertamento delle effettive capacità contributive con un immane ammanco per l’erario (non meno di 200 miliardi di euro l’anno), ammanco che deve poi essere ripianato dai “soliti noti” con aumenti di tasse regressive, tasse di scopo, IVA. ACCISE e, addirittura, con tasse sulle tasse e tasse sulla onestà,
  • e. la riduzione delle aliquote delle imposte regressive ed inique come IVA, Accise, bolli, con il passaggio immediato alla  deduzione delle spese ed una progressività garantita attraverso aliquote crescenti su capacità contributive maggiori. Il tutto in modo tale che non si generi mai più ingiustizia per nessuno, povero o ricco che sia, ma sia invece esaltata la uguaglianza dei cittadini di fronte alle leggi.
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