Approvato il jobs act in Parlamento e a suon di botte ai manifestanti
Postato il 6 Dicembre 2014 | in Italia, Lavoro Privato, Lavoro Pubblico, Scenari Politico-Sociali, Sindacato | da admin
Il 3 dicembre 2014, è stata approvata dal Senato, in via definitiva, la legge delega sul Jobs Act Il Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, annuncia che già a partire dal prossimo gennaio entrerà in vigore il nuovo contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti.
Un decreto legge pieno di deleghe che rinviano ad altri leggi da emanare nei prossimi mesi, una sorta di carta bianca data al Governo per smantellare quello che resta delle tutele collettive
La delega riguarda materie rilevanti quali:
1. ammortizzatori social
2. servizi per il lavoro e di politiche attive;
3. le cosiddette semplificazione e razionalizzazione di procedure e adempimenti per imprese e cittadini
4. un nuovo testo quadro che riordini le numerose tipologie dei contratti e dei rapporti di lavoro
5. la maternità e i permessi
Il Jobs act dà quindi gli indirizzi per i prossimi decreti legislativi e gli scenari futuri saranno a dir poco preoccupanti.
Infatti, con la scusa di semplificare le varie forme contrattuali andremo verso un ricorso senza limiti della precarietà:
- il Governo dice di volere promuovere il contratto a tempo indeterminato ma allo stato attuale per renderlo conveniente, come dice Poletti, dovranno favorire la piena licenziabilità del lavoratore- Arriva cosi’ il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti particolarmente svantaggioso (sotto ogni punto di vista) per i neo assunti. Se il licenziamento avviene per motivi economici (ossia la stragrande maggioranza dei casi) non ci sarà possibilità di reintegro ma solo un misero indennizzo . Il reintegro avviene solo per ingiustificato provvedimento disciplinare ma nel frattempo i codici di comportamento vengono ridefiniti proprio per escludere sul nascere il reintegro
- Il datore di lavoro potrà rivedere , al ribasso, le mansioni e la salvaguardia del posto avrà come contropartita la supina accettazione del demansionamento rinviando ad una compiacente contrattazione aziendale di secondo livello
- cancellano l’art 4 dello statuto dei lavoratori e da ora in poi sarà possibile il controllo a distanza sugli impianti e sugli strumenti di lavoro;
- il modello expo si fa strada e si fa strada una decontrattualizzazione strisciante con la scuysa del compenso orario minimo
- sarà possibile e consigliato il ricorso a prestazioni di lavoro accessorio per le attività lavorative discontinue e occasionali
- con la scusa di razionalizzare e semplifica vanno verso lo smantellamento della rete di controlli sul lavoro dando vita ad una fantomatica Agenzia unica per le ispezioni del lavoro che va nella direzione opposta a quella da tutti auspicata, ossia aumento dei controlli
Se questo è il jobs act, immaginiamoci allora cosa saranno le leggi delega dei prossimi mesi, ragion per cui la lotta continua, anzi siamo solo all’inizio
Cobas Pisa
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