November 23, 2024
L’approvazione definitiva da parte del Senato del Jobs Act costituisce un attacco mortale ai diritti dei lavoratori e alla loro dignità. L’elemento centrale è, infatti, costituito dall’abolizione della reintegra per motivi sia economici-produttivi, sia disciplinari anche quando risulti che le ragioni addotte dal datore di lavoro siano inconsistenti. L’ingiustizia viene così legittimata al solo costo di una manciata di denaro elargita al lavoratore ingiustamente licenziato. Pochi spiccioli al posto di diritti sacrosanti come quello di non essere costretto a lavorare sotto il ricatto di un licenziamento improvviso e ingiustificato.
Quando fu approvato lo Statuto dei lavoratori l’allora ministro Brodolini disse la storica frase “Da oggi siamo tutti più liberi”; oggi dunque con l’approvazione del Jobs Act ci sentiamo tutti meno liberi. Non si può non notare che se anche i 27 senatori della sinistra PD, che si son dichiarati dissenzienti e tuttavia hanno votato a favore della fiducia al Governo, fossero stati coerenti e avessero espresso voto contrario, il Jobs act non sarebbe passato e la prepotenza del Governo sarebbe stata arrestata. Evidentemente però nel Pd è facile parlare ed ergersi a paladini dei lavoratori, molto meno agire con coerenza e rispetto del mandato degli elettori.
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