November 27, 2024
Lavoratori ex Multiservizi in presidio permanente dal 7 aprile sotto il Municipio di Frosinone
“ La lontananza sai è come il vento che fa dimenticare chi non sa, è già passato un anno ed è un incendio che mi brucia l’anima! Adesso che è passato tanto tempo darei la vita per averti accanto per rivederti almeno un solo istante per dirti perdonami….”
Questo finalmente è la partitura giusta del compositore Ottaviani e dei condirettori Pompeo e Morini interpretata dal coro polifonico degli ex lavoratori della Multiservizi. Un amore abbandonato e adesso ritrovato per la gestione pubblica dei servizi alla collettività.
Certo ci son volute manifestazioni, occupazioni, assemblee, presidi per arrivare a questo nuovo amore, che, pur costretti dalle vicende che si sono susseguiti e si susseguono, esprime inequivocabilmente la volontà di celebrare questo matrimonio e recuperare i figli abbandonati.
Ora, dice il ridondante accordo, bisogna affrontare qualsiasi problema giuridico e tecnico: ma non si era arrivati al percorso politico dopo aver risolto i problemi tecnici? Boh! Gli innumerevoli tavoli non hanno già dato le sufficienti garanzie?
Bisogna dare tempi certi per andare incontro alle difficoltà: Sono 20 mesi che i lavoratori sono stati licenziati e quasi 260 che sono in presidio senza che alcuno quasi se ne accorga. Quali sono i tempi tecnici: l’ultima volta sarebbe stato il 31 dicembre. Ora il 31 gennaio? Vedremo.
Coerenza con il percorso intrapreso con la normativa…. E quale coerenza è stata quella dell’affidamento alle cooperative dopo aver chiuso una società pubblica?
Verifica dei servizi affidati… In questi mesi si sono persi servizi sia al cimune con l’affidamento alle cooperative sociai, ad Alatri con la scelta di ridurre i servizi in affidamento, alla Provincia con la scomparsa da tempo di alcune attività. Se aspettiamo ancora i servizi diminuiranno vieppiù con una conseguente diminuzione dell’occupazione.
Appunto le risorse umane…. Quanti e quali saranno i lavoratori nuovamente impiegati? Con quale salario? Quante le persone “aiutate” dalla Regione Lazio?
Insomma i problemi sono elencati e dovrebbero già essere stati superati. Non sono problemi insormontabili dalla politica. I lavoratori hanno già espresso le loro convinzioni, anche di natura tecnica. Le ripetono ancora.
Per i lavoratori, con questo documento, il dato è tratto….
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SUL PIANO INDUSTRIALE:
I lavoratori ritengono che il piano economico della Provincia sia troppo schiacciato sul costo dell’organizzazione dei servizi invece che sul costo del personale. Essi ritengono che la società fornisce servizi, nello specifico provinciale di manutenzione ordinaria delle strade, e non necessità di impiegare tante risorse in organizzazione e mezzi.
Per Frosinone i problemi sono l’affidamento a privati e il numero degli esuberi che dovrebbe venir fuori dal numero delle ore settimanali (i lavoratori chiedono almeno 24 ore). L’ente ha provveduto all’affidamento dei servizi di supporto alla gestione funzionale degli impianti sportivi e agli eventi culturali e di spettacolo e i servizi del museo e biblioteca per la durata di anni cinque alla cooperativa SolCO, servizi già in essere nella Frosinone Multiservizi. Infatti essi sono stati stralciati dalla redazione del piano industriale che i tecnici nei prossimi giorni dovrebbero presentare alla politica per la riquadratura finale dei conti e per il definitivo placet.
Per Alatri la situazione è legata ad un impegno economico troppo basso per avere più di 18 ore settimanali.
SULL’AFFIDAMENTO DEI SERVIZI
I lavoratori sottolineano che alcuna legge impedisce agli enti locali di scegliere le migliori forme organizzative, anzi è possibile e utile ricorrere all’affidamento diretto in tutti i casi, come la gestione dei servizi pubblici della newco, in cui non sia possibile dimostrare, in base ad un’analisi di mercato, e all’esperienza frusinate vecchia di più di un anno, che la libera iniziativa economica privata risulti non idonea a garantire un servizio rispondente ai bisogni della comunità.
Si è preso spunto dalla relazione della CORTE DEI CONTI SEZIONE DELLE AUTONOMIE – “GLI ORGANISMI PARTECIPATI DAGLI ENTI TERRITORIALI” – Osservatorio sugli Organismi partecipati/controllati da Comuni, Province e Regioni e relative analisi – RELAZIONE 2014 (Legge 5 giugno 2003, n. 131) – DELIBERAZIONE N. 15/SEZAUT/2014/FRG del 6 giugno 2014 nel quale sono contenuti elementi di chiarificazione nell’operato delle società in house e quindi suggerimenti utili anche nella costituzione di una newco.
“Spetta agli enti territoriali individuare gli ambiti oggettivi dei singoli servizi e giustificare, in base a tale definizione, l’inquadramento nelle diverse specie di attività e nei corrispondenti modelli organizzativo-gestionali”.
“L’organo deputato alla elaborazione degli atti di indirizzo sulle aziende pubbliche e gli enti sovvenzionati/vigilati è il Consiglio comunale (o provinciale), in quanto organo di indirizzo e di controllo politico–amministrativo dell’ente locale (art. 42, co. 2, lettera g, d.lgs. n. 267/2000).”
“L’affidamento diretto (o senza gara), in deroga alle regole della concorrenza, è consentito a determinate condizioni, in presenza delle quali si configura il modello dell’in house providing:
a) società a capitale interamente pubblico;
b) esercizio di attività prevalente per l’ente pubblico;
c) controllo analogo da parte del socio pubblico. “
E’ possibile e utile ricorrere all’affidamento diretto in tutti i casi, come la gestione dei servizi pubblici della newco, in cui non sia possibile dimostrare, in base ad un’analisi di mercato, che la libera iniziativa economica privata risulti non idonea a garantire un servizio rispondente ai bisogni della comunità.
RAPPORTO TRA SPESA DI PERSONALE E SPESA CORRENTE
“L’art. 76, co. 7, d.l. n. 112/ 2008 ha incluso le spese di personale delle società partecipate nel calcolo di incidenza, ai fini della determinazione del tetto del 50% (tra spesa di personale e spesa corrente) oltre il quale opera il divieto assoluto di assunzione”.
Oggi, a causa proprio dello spacchettamento, i servizi costano di più, sono inevitabilmente peggio organizzati e i lavoratori hanno salari bassissimi. Con il subentro della newco con le stesse quote e con una economia di scala non si entra nel paradiso ma si esce almeno dall’inferno. Ad Alatri si spendono soldi per soluzioni, sempre spacchettate e ancor più precarie, e la stessa Amministrazione si auspica il ritorno di uno strumento pubblico e più controllabile. In Provincia i servizi sono stati impropriamente interrotti (e alcuni dati in appalto al doppio del costo!): la viabilità che la Regione Lazio accorderà alla newco consentirà di tornare a fare manutenzione all’intero sistema viario provinciale: la newco permetterà che in arrivino 2 milioni di euro regionali in altra maniera bloccati a Roma.
SUL PASSAGGIO DEI LAVORATORI ALLA NEWCO
“Le limitazioni poste alle società con affidamenti in house, in materia di personale, sono state rimodulate dalla legge di stabilità 2014.” Le disposizioni vigenti non prevedono per il reclutamento del personale nelle società in house il concorso pubblico, così come inteso nella pubblica amministrazione, ma disposizioni di “propri provvedimenti di individuazione di criteri e modalità per il reclutamento del personale”.
SUL DECRETO COTTARELLI
Il sopraggiunto Programma di razionalizzazione delle partecipate locali, del 7 agosto 2014 di Carlo Cottarelli, Commissario Straordinario per la revisione della spesa, propone, non dispone, una strategia basata su quattro cardini:
• Circoscrivere il campo di azione delle partecipate entro lo stretto perimetro dei compiti istituzionali, e qui ci siamo;
• Introdurre vincoli diretti su varie forme di partecipazioni, qui i problemi non sussistono vista la scarsissima partecipazione a società pubbliche;
• Fare ampio ricorso alla trasparenza e alla pressione dell’opinione pubblica adeguatamente informata come strumento di controllo, e questo lo chiedono per primi i lavoratori;
• Promuovere l’efficienza delle partecipate …. che offrono servizi simili per sfruttare al meglio le economie di scala. La newco va proprio in questa direzione.
Vi è sicuramente un auspicio alla forte riduzione delle partecipate e alla privatizzazione dei servizi ma riguarda essenzialmente i cinque tradizionali servizi pubblici di rilevanza economica a rete (elettricità, acqua, gas, rifiuti, trasporto pubblico locale – TPL). La riduzione delle partecipate riguarda soprattutto quelle inutili, create solo per far mangiare i consigli d’amministrazione, quelle che anche a Frosinone ci sono state e ci sono e di cui la stampa dovrebbe sottolineare. Le attività della newco di cui si attende la nascita prevedono servizi pubblici privi di rilevanza economica: le partecipate in questo settore forniscono servizi alla cittadinanza in settori in cui la finalità di lucro non è presente e si finanziano principalmente attraverso la fiscalità generale (condividendo questa caratteristica con le strumentali) a fronte di un interesse generale alla fornitura di certi servizi.
La riduzione delle partecipate riguarda soprattutto quelle create solo per far mangiare i consigli d’amministrazione. Le attività della newco forniscono servizi alla cittadinanza in settori in cui la finalità di lucro non è presente e si finanziano principalmente attraverso la fiscalità generale.
LA LEGGE DI RIORDINO DELLE PROVINCE
La vicenda delle partecipate e della privatizzazione dei servizi appare anche nella legge DelRIo di riordino delle province, nei settori riguardanti servizi di rilevanza economica, con la “valorizzazione delle autonomie funzionali e delle più ampie forme di sussidiarietà orizzontale”.
Le attività previste dalla LEGGE 7 aprile 2014 , n. 56 .Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni, riguardano le attività di cui al punto B dell’art. 85
85. Le province di cui ai commi da 51 a 53, quali enti con funzioni di area vasta, esercitano le seguenti funzioni fondamentali:
a) pianificazione territoriale provinciale di coordinamento, nonché tutela e valorizzazione dell’ambiente, per gli aspetti di competenza;
b) pianificazione dei servizi di trasporto in ambito provinciale, autorizzazione e controllo in materia di trasporto privato, in coerenza con la programmazione regionale, nonché costruzione e gestione delle strade provinciali e regolazione della circolazione stradale ad esse inerente;
c) programmazione provinciale della rete scolastica, nel rispetto della programmazione regionale;
d) raccolta ed elaborazione di dati, assistenza tecnico-amministrativa agli enti locali;
e) gestione dell’edilizia scolastica;
f) controllo dei fenomeni discriminatori in ambito occupazionale e promozione delle pari opportunità sul territorio provinciale.
86. Le province di cui al comma 3, secondo periodo, esercitano altresì le seguenti ulteriori funzioni fondamentali:
a) cura dello sviluppo strategico del territorio e gestione di servizi in forma associata in base alle specificità del territorio medesimo;
b) cura delle relazioni istituzionali con province, province autonome, regioni, regioni a statuto speciale ed enti territoriali di altri Stati, con esse confinanti e il cui territorio abbia caratteristiche montane, anche stipulando accordi e convenzioni con gli enti predetti.
In allegato il protocollo d’intesa:
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