December 22, 2024
Oggi, giovedì 28 febbraio, si chiude il periodo di accoglienza dei ragazzi fuggiti dalla guerra in Libia due anni fa.
A Pisa un gruppo di profughi è stato ospitato in container allestiti in via Pietrasantina dalla Croce Rossa: una soluzione inadeguata sia sotto il profilo igienico sanitario (2 bagni funzionanti per 40 persone) che dal punto di vista dell’inserimento sociale, come più volte abbiamo denunciato. Nulla è stato fatto per garantire un’adeguata formazione professionale così come previsto dalle linee guida del programma di accoglienza nazionale, che per un anno e mezzo è stato finanziato dalla protezione civile.
Oggi i nodi vengono al pettine: il centro di accoglienza della Croce Rossa chiude lasciando i suoi ospiti senza prospettive. Nella prima mattinata gli operatori della Croce Rossa hanno iniziato a sgomberare i locali dai pochi mobili presenti e hanno portato via tutti i materassi.
Oggi si chiede ai ragazzi di uscire dal centro senza alcuna prospettiva: nessun inserimento lavorativo, nessuna tutela sociale e la sola possibilità di alloggio in strutture alberghiere a carico degli stessi ragazzi.
Per quanto ci riguarda, abbiamo lavorato e stiamo lavorando non solo per denunciare quanto accaduto, ma anche per individuare possibili soluzioni concrete. Già oggi, grazie al nostro lavoro, è stato possibile trovare soluzioni di accoglienza temporanea per alcuni profughi. Ci saremmo aspettati un impegno del Comune e delle istituzioni locali nella stessa direzione: invece, per l’ennesima volta siamo arrivati ad un’emergenza, e non un solo amministratore pubblico è presente a fare la sua parte.
Il silenzio delle istituzioni, provincia e comune, sul futuro di queste persone, è emblematico della volontà di non voler avviare dei percorsi di inserimento reali e di lungo periodo. Come Africa Insieme ed Ex-Colorificio Liberato Rebeldia, sosteniamo i profughi di via Pietrasantina ed invitiamo tutte le realtà cittadine sensibili al problema a portare la loro solidarietà al centro di accoglienza.
Dal sito www.rebeldia.net
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