November 29, 2024
Le società partecipate dagli enti locali senza dubbio devono sottostare alle regole che limitano il ricorso ai contratti flessibili ma ci sono ancora troppe scappatoie che non tutelano i lavoratori e allontanano la stabilizzazione dei numerosi precari. Numerose sono le società in house in Toscana.
Se prima le società dovevano adeguarsi alle regole degli enti locali, ora non esiste più questo obbligo rinviando a un sistema di regole che i Comuni devono prevedere per le loro società partecipate a partire dalla riduzione del costo del personale e al rispetto dei tetti di spesa e al rapporto tra spesa di personale e spese correnti.
Citiamo testualmente a Corte dei Conti della Toscana n. 1 del 7 gennaio
“il Comune, nell’autonomia da esercitare mediante i propri atti di indirizzo, ha il potere-dovere di contemperare l’esigenza di contenimento della spesa con l’erogazione di prestazioni comunque soddisfacenti per la collettività. Pertanto, le modalità pratiche di realizzazione dei menzionati vincoli legislativi rientrano nella discrezionalità amministrativa del comune che, in qualità di socio dell’organismo affidatario in house, dovrà vagliare e percorrere impostazioni coerenti con le prescrizioni finalistiche della legge, nel rispetto degli ordinari criteri di efficienza ed economicità del servizio”.
Di conseguenza le società in house dovranno a prescindere operare per:
Le direttive saranno quelle scritte dall’ente proprietario e controllante a cui spettano gli atti di indirizzo che dovranno essere analizzati nei minimi termini per evitare scappatoie dannose per la forza lavoro
Cobas Pubblico Impiego
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