Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Le dimissioni di Danti e… tutto il resto

Postato il 16 Febbraio 2015 | in Scenari Politico-Sociali, Territori | da

Riceviamo e pubblichiamo

LE DIMISSIONI DI DANTI E… TUTTO IL RESTO

dario_dantiDario Danti, assessore alla Cultura nella giunta Filippeschi, ha finalmente dato le dimissioni, scegliendo di smetterla di fare la foglia di fico “culturale”, lui che viene dai salotti accademici e quindi è a questo preposto, per operazioni che hanno altre finalità, altre mire…

Dario si è deciso a fare il “gran passo” dopo la conclusione dell’operazione aeroporti: Pisa-Firenze accorpati sotto le ali della gallina dorata argentina, grandi strepiti di qua e di là a portare in trionfo  e in lizza la Torre ed il Giglio…

Operazione perfettamente in linea con quanto il governo PD pisano e toscano e italiano promuove ovunque può e con chi può: affari di project financing, in cui gli interessi privati si accaparrano servizi di pubblica utilità, concordano con le istituzioni pubbliche accordi di lunga durata e di lunghi interessi, in cui i rischi, al solito, se li accolla il pubblico e i guadagni se li pappa il privato…

Il tutto ovviamente deviato su beghe di campanile che non c’entrano niente con la realtà: hanno fatto l’ennesimo megaimpianto che servirà agli affari pubblici e privati, all’insegna del massimo utile e del minimo interesse per i diritti della gente (la gente della piana di Peretola, ambientalmente danneggiata dall’ampliamento delle piste fiorentine; la gente delle aree intorno al Galilei pisano, sempre più inquinate acusticamente e chimicamente dal potenziamento abnorme delle loro strutture aeroportuali)…

Danti se n’è tirato fuori, confusamente purtroppo, straparlando di privatizzazioni che già c’erano da tanto (e lui non se n’era accorto…), e tacendo su questa faccenda del “mega”: megaeroporti, megaospedali, megauniversità, megaporti, megatrasporti, megaprogetti, un gigantismo straccione, PD in particolare (neanche il Berlusca col suo ponte sullo Stretto di Messina era arrivato a tanto…), di cui SEL è costretto ad essere l’ultima ruota del carro, non mettendolo in discussione fino in fondo, accettandone la logica affaristica in nome del “lavoro” che vi verrebbe creato (sempre precario, sempre senza regole, sempre “selvaggio”, ma tant’è, o mangi questa minestra…)…

Vogliamo sperare che il gesto di autonomia e di coraggio di Dario Danti non rimanga isolato, che sia davvero il segnale di un ripensamento di una linea “unitaria” fritta e perdente (Tsypras in Grecia ha preso il 35% dei voti andando da solo, Sel qui da noi prende il 3-4-5%, se gli va bene, andando con questi che di sinistra hanno solo l’etichetta, anche se garantiscono qualche poltrona in più…)…

Se si vuole cambiare, si cambi, senza paura degli alti strepiti con cui viene accolto il fatto, salutare e democratico, che finalmente in parlamento si discute, si lotta, non si sta passivi a guardare una deriva antidemocratica che vede nel PD renziano il suo centro propulsore…

Vai Danti, vai “oltre”, recupera il senso degli interessi comuni a misura d’uomo e di città!

Paolo Arduini

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