November 29, 2024
Un breve ma determinato sciopero di un centinaio di operai della Tae Sung Filippine ha permesso ai lavoratori di ottenere dei sostanziali miglioramenti salariali e di condizioni di lavoro. La Tae Sung Filippine produce componenti per l’industria dell’auto e dell’elettronica. Il significato di questo sciopero sta nel fatto che la compagnia si trova a Cavite, una Export Processing Zone (EPZ) appena fuori Manila. Le EPZ si sono diffuse in tutto il mondo quali aree di produzione a bassi salari e non sindacalizzate in cui le compagnie possono estrarre quanti più profitti sia fisicamente possibile. Questa vittoria del sindacato della Tae Sung darà forza e sostegno ai lavoratori di altre EPZ per sindacalizzarsi e poter migliorare i loro salari e le loro condizioni di lavoro
Come precedentemente riportato, le guerre nell’Asia occidentale hanno colpito duramente i lavoratori e le loro organizzazioni. Uno dei migliori sviluppi avuti nella zona è stato il processo sociale ed economico promosso dal Partito di Unione Democratica (PYD) nella regione curda della Rojava nel nord della Siria. Questo movimento è stato rafforzato dalla vittoriosa difesa della città di Kobane minacciata sia dall’ISIS che dal governo turco. La Confederazione dei Sindacati Rivoluzionari della Turchia (DISK) in una dimostrazione di pratica solidarietà di classe ha annunciato che metterà a disposizione più di 10.0000 volontari per la ricostruzione di Kobane. Questi gesti di solidarietà sono la chiave non solo per difendere le conquiste già ottenute ma anche per estendere un’alternativa operaia di classe al resto della regione.
Come riportato in un precedente comunicato, l’industria delle concerie è un altro settore in cui i lavoratori e le loro comunità sono esposte a componenti chimici tossici. Un recente report-inchiesta ha verificato che più di 15.000 operai, di cui molti minorenni, sono esposti quotidianamente a componenti chimici quali il cromo, il cloruro, lo zolfo ed il manganese. Inoltre, oltre 20.000 metri cubi di scorie chimiche tossiche vengono scaricati dalle concerie nel fiume principale di Dhaka, la capitale del Bangladesh. L’area di Hazaribagh, sede delle concerie, è ritenuta essere una delle più inquinate del mondo.
La Foxconn è la più grande manifattura di elettronica a livello mondiale. Pur avendo sedi in molti paesi, nella sola Cina impiega oltre 1 milione di operai. Tre anni fa, un’ondata di suicidi tra i lavoratori della Foxconn, portò all’attenzione di tutto il mondo lo stato disumano delle condizioni di lavoro. Sebbene la Foxconn abbia dichiarato di migliorare tali condizioni, un’indagine condotta dalla Federazione dei Sindacati di Tutta La Cina (ACFTU, sindacato di stato, ndt) ha scoperto che ci sono ancora molti problemi. In un’altra compagnia di elettronica, la Hewlett Packard, circa 3000 operai hanno recentemente scioperato contro i piani di ristrutturazione aziendale.
Le terribili condizioni di lavoro che i lavoratori migranti devono sopportare quando lavorano nei paesi dell’Asia occidentale, sono state ben documentate (vedi qui, qui, e qui.) Ci sono state continue lotte da parte dei lavoratori per organizzare sindacati indipendenti in modo da poter essere in grado di lottare per salari migliori e migliori condizioni di lavoro. Alla fine di gennaio, 200 lavoratori domestici hanno fondato in Libano il Domestic Workers Union of Lebanon. Si tratta di un passo importante e si spera che possa portare alla nascita di molti altri nuovi sindacati dei lavoratori migranti.
Quella dei Fast food è una delle maggiori industrie a livello mondiale ed è controllata da poche grandi multinazionali. Dopo la giornata di azione globale contro la McDonald’s svoltasi l’anno scorso, i lavoratori della Wendy’s sono usciti da tanti posti di lavoro per protestare contro il sistema di turnazione che li priva della retribuzione per la giornata festiva e contro l’uso dei “contratti a zero ore”. I lavoratori della Wendy’s hanno ricevuto una delegazione di solidarietà di attivisti sindacali della campagna contro la McDonald, per imparare dall’esperienza acquisita e per meglio organizzarsi insieme.
Nei cantieri navali di Pakistan, India e Bangladesh vengono demolite le più grandi navi del mondo. Le ragioni di ciò stanno nel fatto che in questi cantieri i salari sono spaventosamente bassi, la giornata lavorativa non finisce mai e non esistono norme per la salute e per la sicurezza, cosa che espone gli operai e le loro famiglie a tutti i tipi di materiali tossici. Morti e feriti sono all’ordine del giorno: vedi qui e qui. Finora la repressione portata avanti dai governi e dalle imprese ha avuto ragione dei tentativi messi in atto dai lavoratori per costituirsi in sindacato. Un recente video-inchiesta che ha come protagonista un giovane operaio di Chittagong, nel Bangladesh, rivela molti degli aspetti di questa situazione.
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