November 28, 2024
Il “democratico” governo spagnolo accelera con la repressione esprimendo la volontà di annientamento della sinistra indipendentista basca.
Todo es E.T.A. – tutto è E.T.A.
Questo è l’assioma su cui si basano il governo, la magistratura e le forze di polizia spagnole per sostenere un teorema che leghi in un’organica complicità politica e organizzativa l’organizzazione armata E.T.A.ad ogni varia e diversa organizzazione sociale, giovanile, studentesca, di supporto legale ai prigionieri e alle prigioniere, ai loro famigliari e ai loro avvocati fino ad arrivare in questi giorni al conosciutissimo collettivo per la solidarietà internazionalista Askapena.
Peccato che ormai siano passati anni da quando l’ E.T.A. ha volontariamente dichiarato una tregua unilaterale, che la dirigenza della sinistra basca abbia compiuto ogni passo possibile per aprire un confronto a livello istituzionale e riuscire ad aprire trattative con il governo spagnolo per una soluzione politica del decennale conflitto che vede il popolo basco contrapporsi alla repressione dello stato spagnolo. Peccato che vengano denunciati più di 6000 casi di tortura nei confronti di militanti della sinistra indipendentista basca, peccato che nell’agenda politica del governo spagnolo ci sia un solo ed unico obiettivo: distruggere e annientare ogni forma di rappresentazione politica del popolo basco che decida di non connotarsi come sua fiancheggiatrice e propaggine politica in territorio basco .
Ora la magistratura spagnola, degna erede del nazionalismo franchista, chiede la condanna a sei anni per Walter, Gabi, David, Aritz e Unai di Askapena per “complicità” politica con E.T.A. sostenendo la richiesta dell’illegalizzazione della stessa associazione internazionalista conosciutissima per l’impegno profuso a sostegno di ogni popolo in lotta, compagni e compagne che hanno pubblicamente sempre espresso la loro solidarietà internazionalista da un punto di vista di classe e antimperialista .
Alleghiamo un articolo di Marco Santopadre che ricostruisce perfettamente questo gravissimo attacco repressivo:
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