Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

I Cobas scrivono al Sindaco, assessore e dirigenti sui servizi cimiteriali

Postato il 10 Marzo 2015 | in Lavoro Pubblico, Scenari Politico-Sociali, Sindacato, Territori | da

al sindaco M. Filippeschi
all’assessore A. Serfogli
al diigente M. Aiello 
alla Po R. Cini
al dirigente personale F. Sardo

cimiteroBuongiorno a tutti\e, per quanto a casa alle prese con una fastidiosa bronchite, sono stato contattato da alcuni lavoratori cimiteriali e vorrei sollevare, a nome loro e del Cobas Pubblico Impiego, alcune problematicità degne della vostra attenzione

In questi anni gli organici cimiteriali comunali sono ridotti all’osso  (anche per la prematura scomparsa del collega Taddei e alcuni trasferimenti dall’ufficio cimiteri all’interno della direzione 14, anche se nel frattempo è arrivato personale in sostituzione)

Il reiterarsi dell’appalto a Manutencoop ha acuito problemi piu’ volte riscontrati, da qui la necessità di una nuova gara con clausole sociali a difesa degli attuali posti di lavoro ma anche per dettare le linee di una nuova gestione improntata a criteri diversi garantendo presenza stabile e costante\in numero adeguato  di personale (in appalto) nei singoli plessi cimiteriali e un sistema migliore di controllo comunale.

I lavori del forno crematorio sono stati lunghi, non entreremo nel merito degli stessi, a noi preme in questa circostanza focalizzare la vostra attenzione sull’utilizzo del personale.

Intanto occorre stabilire un organico e delle turnazioni per garantire le cremazioni  dalle 8 al tardo pomeriggio visto che un impianto complesso e costoso dovrà funzionare a pieno ritmo per rispondere alle richieste della cittadinanza.

Nel recente passato esisteva un progetto incentivante per gli addetti cimiteriali, a distanza di anni molto è cambiato in materia di contrattazione decentrata.

Tuttavia, prima di arrivare alla gestione del personale e dei turni,  sorgono spontanee alcune domande:

Nella revisione del sistema di classificazione del personale, ormai risalente al lontano anno 1999 (nel frattempo funzioni e ruoli degli enti locali sono cambiati radicalmente al contrario della declaratoria dei profili), per il profilo B si prevede quanto segue

  • lavoratore che provvede alla esecuzione di operazioni tecnico manuali di tipo specialistico quali l’installazione, conduzione e riparazione di impianti complessi o che richiedono specifica abilitazione o patente. Coordina dal punto di vista operativo altro personale addetto all’impianto.
  • lavoratore che esegue interventi di tipo risolutivo sull’intera gamma di apparecchiature degli impianti, effettuando in casi complessi diagnosi, impostazione e preparazione dei lavori.

Appartengono, ad esempio, alla categoria i seguenti profili: lavoratore addetto alla cucina, addetto all’archivio, operatori CED, conduttore di macchine complesse (scuolabus, macchine operatrici che richiedono specifiche abilitazioni o patenti), operaio professionale, operatore socio assistenziale.

Ai sensi dell’art. 3, comma 7, per i profili professionali che, secondo la disciplina del DPR 347/83 come integrato dal DPR 333/90, potevano essere ascritti alla V qualifica funzionale, il trattamento tabellare iniziale è fissato nella posizione economica B3.

(fonte aran  https://www.aranagenzia.it/index.php/contrattazione/comparti/regioni-ed-autonomie-locali/contratti/433-ccnl-revisione-sistema-classificazione-professionale)

Da quanto scritto si evince che il personale in forza al cimitero puo’ essere utilizzato per le attività del nuovo forno crematorio . Ma prima occorre un percorso formativo che consenta al personale di acquisire competenze e professionalità adeguate, teoriche e pratiche.

Si chiede pertanto:

  • un corso formativo e il riconoscimento di un attestato
  •  valutazione dei fabbisogni di organico e una previsione di spesa per attività che richiederanno anche un certo budget di straordinario
  • di valutare la possibilità di una mobilità interna verso il cimitero previa formazione

Auspichiamo una risposta scritta e un confronto su quanto sopra scritto ma anche maggiore attenzione al settore e ai suoi dipendenti

Federico Giusti delegato Cobas

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