November 28, 2024
Da ieri è in vigore il Jobs Act, con il suo contratto a tutele crescenti: ma se per alcuni potrebbe essere la chiave per nuove assunzioni, per tanti altri è quasi certo che arriverà il licenziamento. L’allarme è scattato in tutti quei settori dove si opera per appalti: le aziende al cambio commessa metteranno in esubero i vecchi dipendenti, e potranno assurmerne di nuovi, molto meno costosi, grazie agli incentivi messi a disposizione dal governo con la legge di stabilità. I call center sono più che esposti: secondo la Cgil sono 7 mila i lavoratori ad altissimo rischio di sostituzione nei prossimi mesi, e per il momento purtroppo non si vede nessuna via d’uscita.
Il conto è presto fatto: nella sola Almaviva rischia di saltare quasi la metà delle attuali 9 mila postazioni. Nel maggior gruppo italiano, che meritoriamente si è impegnato a non spostare lavoro all’estero, i costi dei dipendenti infatti si sono rivelati troppo alti rispetto ai ribassi possibili grazie a Jobs Act/legge di stabilità e alle delocalizzazioni. «Al momento c’è una solidarietà al 20%, pari a circa 1800 esuberi — spiega Michele Azzola, segretario nazionale Scl Cgil — Se aggiungiamo i 1500 legati alla commessa Wind, finora di incerta assegnazione, i 270 dello 060606 del Comune di Roma e i circa 200 del Comune di Milano, arriviamo a circa 4 mila lavoratori in bilico». #iosonoalmaviva la campagna sui social.
Leggi tutto l’articolo di Antonio Sciotto al seguente indirizzo:
http://ilmanifesto.info/call-center-il-jobs-act-licenzia-7-mila-operatori/
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