Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

La ragioneria dello stato nega i tagli a catena al fondo della contrattazione negli enti locali. Stiamo all’erta, l’attenzione non è mai troppa

Postato il 14 Marzo 2015 | in Italia, Lavoro Pubblico, Scenari Politico-Sociali, Sindacato | da

ragioneria_generaleIn questi anni abbiamo dovuto sopportare di tutto e di piu’: dal blocco dei contratti allo svuotamento dei fondi

A dare una copertura legale al saccheggio dei nostri soldi ci ha pensato il Decreto legge n. Dl 78/2010 (art 9) che imponeva come anno di riferimento il 2010 e la riduzione del fondo in proporzione ai pensionamenti.

Da quest’anno, tutti gli enti locali dovranno  consolidare i tagli in base a quella norma ma tra il dire e il fare ci sono grandi differenze perché qualche Ente potrebbe pensare ad una sommatoria di tagli mentre invece le sole decurtazioni devono essere in proporzione ai dipendenti cessati

Secondo  quanto indicato  dalla Ragioneria generale  dello Stato (vedi anche la circolare n. 8/2015) e dall’Aran,  il valore da prendere come riferimento nell’anno 2015 per la decurtazione è quello del fondo 2014. Il ragionamento espresso nella circolare, seppur indirizzato alle amministrazioni locali,   puo’ valere anche per  tutte le amministrazioni rientranti nel campo di applicazione dell’articolo 9, comma 2-bis. Praticamente:  dal 1° gennaio 2015, per le  risorse destinate annualmente al trattamento accessorio del personale non si applica più  il limite di riferimento all’ammontare del fondo al 2010; inoltre lo stesso non si riduce relativamente  alla diminuzione del personale in servizio; pertanto il fondo deve essere decurtato permanentemente di un importo pari alle riduzioni operate con riferimento all’anno 2014 e non alla somma delle decurtazioni degli anni 2011-2014.

Tagli agli enti locali….

I prossimi 15 giorni saranno dirimenti per gli enti locali e allora il silenzio dei sindacati confederali dovrebbe indurre a qualche riflessione (non disturbare il manovratore…).

I comuni dovranno applicare  gli ulteriori tagli –  pari 1,2 miliardi –  imposti dalla legge di stabilità 2015, decidere i criteri con i quali ripartire il 20% del Fondo di solidarietà «sulla base delle capacità fiscali nonché dei fabbisogni standard».

Di certo il Governo pretende questi tagli, magari in proporzione  alle spese per i consumi intermedi ad esclusione delle spese relative al trasporto pubblico locale e ai rifiuti

A prescindere dai criteri, è certo che i tagli ci saranno….Ci sarà non solo da sorvegliare ma soprattutto pretendere interventi misurati e proporzionali  tra dirigenti e dipendenti. Che  non siano sempre “i soliti noti” a pagare…

Cobas Pubblico Impiego Pisa

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