November 28, 2024
Il 9 e 10 aprile davanti all’ambasciata dell’Arabia saudita a Roma esponenti della Rete No War (alcuni in digiuno di protesta) manifestano nuovamente “contro i criminali bombardamenti sauditi sullo Yemen”, bombardamenti che – con il pretesto di contrastare i ribelli houthi – non solo uccidono civili innocenti, ma proteggono le bande di Al Qaeda in Yemen, che gli houthi stavano respingendo.
“La palese ingerenza saudita viola tutti i principi dell’umanità e del diritto”, afferma il comunicato della Rete.
Lo Yemen è uno Stato povero, senza petrolio, ma strategicamente importante per il controllo dei traffici marittimi fra Mediterraneo e Oceano indiano. Dopo il fallimento della politica di Obama per garantire agli Stati Uniti il controllo indiretto del paese, l’Arabia saudita viene ora reclutata per combattere una guerra guerreggiata per sottometterlo direttamente. Casus belli: i ribelli houthi vengono accusati di voler far entrare lo Yemen nella sfera d’influenza dell’Iran, rivale dell’Arabia saudita, avversario di Israele e “paese da contenere” per gli Stati Uniti.
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