Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Lo stress uccide…il Capitalismo…anche!!!

Postato il 22 Maggio 2015 | in Italia, Lavoro Privato, Lavoro Pubblico, Scenari Politico-Sociali, Sindacato | da

A PROPOSITO DI STRESS LAVORO-CORRELATO: PER DOVERE DI CRONACA

lo-stressLorenzo Orlando, 44 anni, tecnico della Telecom Italia venerdì 3 aprile muore sul lavoro!

Si getta nel vuoto dal terrazzo (al 6° piano) al cortile della sede aziendale di Via Manuzio, nel quartiere di San Fruttuoso a Genova.

Lorenzo è fratello di mia moglie Danila. E per la differenza di età e per il tempo condiviso il nostro rapporto è molto vicino a quello che intercorre tra “padre e figlio”. In quel volo, pertanto, muore anche una parte di me.

E’ per lui, per la sua memoria e per la sua dignità che (nonostante il dolore straziante che mi affligge) sto trovando la forza di scrivere questa nota. Nel rispetto della sua vita e del suo gesto estremo.

La prima cosa che vorrei smentire è quanto riportato sulla cronaca genovese del Secolo XIX del 4 aprile 2015. Non è vero che Lorenzo soffra abitualmente di crisi depressive. In oltre vent’anni di lavoro alla Telecom Italia…i giorni di assenza per malattia si contano sulle dita di una mano. La sua presenza al lavoro è regolare e continua. Lontano, quindi, dalla media italiana di 23 giorni annui di assenteismo sul lavoro, correlato al “mal di vivere”. Non solo.

In vita sua non e’ mai stato in cura da specialisti in neurologia o psichiatria. Lo può confermare il suo medico che gli prescrive solo una settimana fa, per la prima volta in 44 anni, un leggero psicofarmaco perché da un po’ di giorni Lorenzo non riesce a dormire, a causa di un crescente stato di ansietà dovuto al lavoro.

Lorenzo, infatti, da quando aveva cambiato (a metà gennaio) ufficio e funzioni alla Telecom manifesta un’intensa preoccupazione di non farcela, di non essere in grado di svolgere i propri compiti. Il suo lavoro, purtroppo, si trasforma in una fonte di stress e paura. Causa principale di quei disturbi d’ansia e depressione che Lorenzo inizia ad avere. Ma non a palesare apertamente. Ad esempio mettendosi in malattia. Neppure se sta male. Forse per la paura di compromettere il mantenimento del posto di lavoro. Oppure per la sua etica un po’ “giapponese” del lavoro.

Il disagio di Lorenzo inizia a manifestarsi con l’insonnia, la fatica di perseguire i molteplici interessi e un senso di inadeguatezza sul lavoro. Sono tipici disturbi depressivi che derivano da componenti sia biologiche, sia sociali. Nella sfera lavorativa questi disturbi possono essere favoriti dalla mancanza di supporto sociale e da problemi relazionali.

Non ho elementi per valutare il contesto organizzativo e relazionale di Telecom Italia in cui Lorenzo lavora. Al contempo non ho difficoltà ad affermare che sempre di più molti ambienti lavorativi esasperano la competizione, creando situazioni ansiogene e depressive o aggravandole nel caso siano già presenti in una persona.

Senza strumentalizzazioni, ma a ragion veduta, è ipotizzabile pertanto l’esistenza di un nesso causale tra la sua morte e il contesto lavorativo (con sempre meno persone per compiti e responsabilità crescenti) in cui operava negli ultimi mesi alla Telecom Italia. Una vicenda che a qualcuno fa ricordare la tragica sequenza di suicidi, di qualche anno fa, alla France Télécom o alla Renault.

Nelle ultime parole di Lorenzo, scritte su un foglio cartonato lasciato nella cucina di casa, si ritrovano le ragioni che lo hanno spinto al suicidio. La corrispondenza con i disturbi depressivi lavoro-correlati e’ impressionante:

  • l’alterazione dell’umore verso forme di profonda tristezza (“mi tolgo la vita, non provo più nessuna passione”);
  • l’isolamento come incapacità di comunicare con gli altri (“a lavorare mi sono isolato da tutti”);
  • la riduzione dell’autostima e il senso di colpa (“perdo la memoria, non sono in grado di fare il mio lavoro per causa mia”);
  • il bisogno di autopunizione (“non merito di vivere, un abbraccio vi voglio bene”)

Gianni Alioti

Fonte: http://www.diario-prevenzione.it

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