L’Italia va a destra (nelle urne e per le strade)
Postato il 2 Giugno 2015 | in Italia, Scenari Politico-Sociali, Territori | da admin
Avremo modo di analizzare le elezioni regionali con dati alla mano e a mente fredda ma è innegabile che questo risultato induce a qualche riflessione immediata.
Adiamo con ordine:
- vince la astensione …ormai quasi metà degli aventi diritto al voto non si recano alle urne. Sfiducia, rassegnazione ma anche una classe politica elettoralista che non rappresenta istanze, bisogni sociali diffusi. Qualunquismo? Piuttosto il risultato di quella americanizzazione della società che permette la elezione con maggioranza blindata\assoluta con il 20% dei consensi tra gli aventi diritto al voto (se consideriamo gli astenuti), una legge truffa, nazionale o regionale che sia, sta sempre in agguato per consentire ad una minoranza una rappresentatività sproporzionata rispetto al suo effettivo consenso, la minoranza tra premi e sistema elettorale diventa ad un tratto maggioranza assoluta e detta le sue condizioni conquistando media e visibilità;
- ci sono regioni dove la destra becera, populista, xenofoba la fa ormai da padrone. Le Regioni del centro Italia vedono la Lega attorno al 20%, un partitino come Fratelli d’Italia va avanti, quartieri un tempo rossi sono ormai dominati da comitati civici uniti dall’odio verso gli immigrati. Uno scenario da Fronte Nazionale in Francia che qualcuno ha sottovalutato per anni;
- gli eletti nei consigli regionali e comunali sono il risultato di lobby e comitati di potere, il Pd di Renzi non esce rafforzato da queste elezioni ma lo scenario politico si sposta a destra e con esso anche gli umori popolari. Non prevalgono gli interessi di classe (e quando mai alle elezioni?) ma la paura, la rabbia impotente che trasforma il piu’ debole nel bersaglio preferito; accade ai migranti oggi, domani al lavoratore che reclamerà i suoi diritti\interessi.
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