November 27, 2024
E’ partita la campagna terroristica per scongiurare il rinnovo dei contratti pubblici che , euro piu’ o euro meno, è costata mediamente 6500 euro.
Sei anni di blocco dei contratti, il mancato incremento dei fondi della produttività hanno inferto un duro colpo agli stipendi pubblici. Da aggiungere la riduzione per tutti\e del buono pasto a sette euro, il divieto di cumulare piu’ indennità anche se l’ammontare delle stesse è di pochi euro.
L’avvocatura dello Stato dà i numeri e siamo certi che la Consulta tra il rinnovo contrattuale e siamo certi che il Governo non voglia correre il rischio di incorrere in qualche ritorsione di Bruxelles.
L’impatto economico avrà la meglio sul diritto ad una equa retribuzione , non sappiamo se i 35 miliardi di euro siano necessari al rinnovo siano corrispondenti a verità, di certo è che il pareggio del bilancio in Costituzione rappresenta una ipoteca negativa sulla contrattazione sindacale e sulla stessa equità salariale per quanto la Consulta scriva che le prerogative sindacali sono state rispettate con il rinnovo dei contratti decentrati.
Conti alla mano, gli enti locali e la sanità non hanno adottato gli strumenti (piani di razionalizzazione e di miglioramento) con i quali incrementare i fondi, la loro mancata attuazione o certificazione ha consentito di decurtare la produttività di centinaia di euro rinunciando a incrementi che sarebbero stati possibili e doverosi se pensiamo alla riduzione degli organici e all’aumento dei carichi di lavoro.
L’Italia è una repubblica fondata sul pareggio di bilancio. Diritti, retribuzioni e rinnovi contrattuali ma anche lo stesso contratto nazionale sono ostacoli da rimuovere.
Il sindacato cosa intende fare?
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