November 25, 2024
Federico Giusti e Roberta Colombini del Cobas pubblico impiego. Governo e Regioni sono impegnati in una cosiddetta riforma della province che di fatto si sta trasformando in un pasticcio. Il decreto riguarda tutto il pubblico impiego?
Il decreto mobilità interessa il personale delle province e della CRI, sono tanti i punti critici, le perplessità e gli ennesimi strafalcioni di questo governo. Innanzitutto è stato stravolto, diciamo pure sapientemente ignorato, il principio su cui si basava la legge Delrio (che noi avevamo criticato come l’inizio dello smantellamento della Pubblica amministrazione), vale a dire “il lavoratore segue la funzione” infatti nel decreto adesso si parla di “domanda” e di “offerta”. Tenuto conto che sono pochissime le regioni che hanno riallocato le funzioni non fondamentali è facile presagire una situazione dove un numero elevato di lavoratori, una volta entrati in questo “perverso sistema”, rimarranno in attesa di ricollocazione e una volta giunti a fine 2017 – senza essere stati ricollocati – saranno messi in mobilità ai sensi della legge 165/2001 (2 anni con l’80% della retribuzione dopodiché il licenziamento).
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