November 23, 2024
Dopo l’attacco suicida a Suruc la Turchia di Erdogan, con la scusa della lotta all’Isis, dichiara guerra alle sinistre sul fronte interno e bombarda le postazioni dei curdi che da mesi si battono contro l’avanzata jihadista.
Dopo che le immagini della strage al centro culturale Amara di Suruc, base operativa delle solidarietà curda e internazionale al Rojava e a alla città di Kobane hanno fatto il giro del mondo, il sultano Erdogan non poteva più stare fermo e ha lanciato la sua campagna militare contro l’Isis. Ma l’obiettivo primario del governo turco sembra essere uno e soltanto uno: distruggere l’esperienza del confederalismo democratico nei cantoni del Rojava, colpire le postazioni del Pkk (che nel frattempo ha dichiarato rotta la tregua unilaterale) e criminalizzare la sinistra turca e curda, dopo lo straordinario risultato dell’HDP (il partito della sinistra curda) che ha superato alle ultime elezioni la soglia del 10%, impedendo ad Erdogan di avere la maggioranza assoluta in parlamento.
Se da mesi viene denunciata dai curdi la tolleranza turca per gli spostamenti dell’Isis, che passa regolarmente per il confine per portare a termine i suoi attacchi suicidi contro Kobane, ora quello che fa più paura è la possibilità di un’avanzata di terra da parte dell’esercito turco: da settimane si parla infatti della volontà di creare una ‘zona cuscinetto’ al confine siriano, un’eventualità, hanno già chiarito i partitigiani curdi dell’Ypg che da mesi combattono l’Isis (e indirettamente difendono il confine turco), che vorrebbe dire guerra aperta.
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http://www.dinamopress.it/news/erdogan-dichiara-guerra-alle-sinistre-e-bombarda-la-guerriglia-curda
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