Tutti i media occidentali hanno dato grande enfasi all’annuncio fatto dalla Turchia di impegnarsi sul campo nel contrastare i miliziani dello Stato Islamico attraverso il bombardamento delle loro postazioni.
Erano quasi due anni che gli Stati Uniti facevano pressioni sul Governo di Ankara (loro storico alleato nella regione) affinché si unisse alla coalizione contro il Califfato e concedesse la base aerea di Incirlik, vicinissima alla Siria, per i raid.
Proprio questa riluttanza da parte della Turchia aveva generato sospetti fondati di una sorta di alleanza tra il Governo Turco, attraverso i suoi servizi segreti, e lo Stato Islamico che ha usato il confine poroso tra Siria e Turchia per fa passare uomini e mezzi.
Se dovessimo dar retta a quello che scrivono e dicono gli organi di informazione oggi ci troveremmo di fronte ad un capovolgimento di strategia da parte del Presidente Erdogan.
Ma questo è assolutamente falso visto che i bombardamenti incominciati lo scorso 24 luglio stanno colpendo duramente le postazioni dei guerriglieri curdi del PKK (il Partito dei lavoratori).

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http://www.exitmedia.it/erdogan-vuole-annientare-i-curdi-e-la-sinistra-turca/

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