November 27, 2024
Siamo vicini ad Adl e a Sergio Zulian colpito da un provvedimento inaccettabile
I fogli di via da anni sono lo strumento con cui Prefetti e Questori si accaniscono contro attivisti sociali e sindacali cacciandoli dai territori ove operano, provvedimenti iniqui e punitivi che mirano a seminare paura e rassegnazione
La risposta agli xenofobi e ai razzisti a Treviso è stata una lotta di civiltà che tutti i democratici avrebbero dovuto sostenere attivamente non subendo le violenze dei seminatori d’odio che soffiano sul fuoco della crisi per dividere i lavoratori italiani da quelli stranieri, per deviare l’attenzione degli sfruttati dalle reali cause della loro miseria e creando lo spauracchio della immigrazione
Non saranno i fogli di via, i fermi e le denunce a cancellare la vergogna di una gestione dell’ordine pubblico che ha messo sul banco degli imputati gli antirazzisti e i lavoratori colpendoli con provvedimenti che ci riportano agli anni del fascismo, non sarà la repressione a cancellare le lotte per il diritto all’abitare, in difesa dei posti di lavoro e per rivendicare fattivamente diritti troppe volte calpestati e negati
Per questo esprimiamo piena solidarietà verso Sergio e tutti i compagni colpiti auspicando che proprio a Treviso prenda vita una manifestazione nazionale che respinga le politiche del Governo Renzi in materia di lavoro , casa e immigrazione.
Cobas Pisa
Oggi 24 Luglio la Questura ha notificato a Sergio Zulian, Portavoce di Adl Cobas, il foglio di via per tre anni dalla sua stessa città, ovvero Treviso.
Si tratta di un provvedimento abnorme ed assurdo in quanto Sergio risiede a pochi metri dal confine geografico del Comune di Treviso, ma soprattutto Treviso è la città in cui da circa 15 anni svolge la sua attività lavorativa, politica, sociale e sindacale.
Ancora più incredibili sono le motivazioni: Sergio viene accusato di aver partecipato ad un pacifico sit-in davanti alla Prefettura di Treviso, insieme ad altre 70 persone, per chiedere un’accoglienza degna per i profughi, per rivendicare diritti uguali per tutti, per protestare contro il pogrom razzista di Quinto di Treviso del giorno prima e per chiedere le dimissioni del Prefetto Marrosu che in questi mesi ha gestito in modo scandaloso le politiche di accoglienza.
Leggi tutto l’articolo al seguente indirizzo:
http://www.adlcobas.it/treviso-quando-labuso-diventa-la-regola/
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