Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Il disastro industriale di Tianjin – nuovo combustibile alla lotta di classe dei salariati in Cina

Postato il 24 Agosto 2015 | in Mondo, Scenari Politico-Sociali | da
Rescue workers wearing chemical protective suits walk at the site of the explosions at the Binhai new district in Tianjin, China, August 14, 2015. Rescuers on Friday pulled one survivor from the wreckage of a warehouse in northeast China's Tianjin that was hit by two massive blasts, a city official told reporters at a briefing. REUTERS/Jason Lee - RTX1O7CR

Rescue workers wearing chemical protective suits walk at the site of the explosions at the Binhai new district in Tianjin, China, August 14, 2015. Rescuers on Friday pulled one survivor from the wreckage of a warehouse in northeast China’s Tianjin that was hit by two massive blasts, a city official told reporters at a briefing. REUTERS/Jason Lee – RTX1O7CR

Il 12 agosto, una catastrofe industriale ha provocato in Cina 114 vittime, oltre 700 feriti; 6300 gli evacuati; i 70 dispersi sarebbero per la maggior parte pompieri. Una serie di conflagrazioni scoppiate in un grande deposito, Rui Hai International Logistics, che conteneva prodotti altamente pericolosi e tossici – destinati ad essere esportati o trasportati in altre regioni del paese – hanno scagliato in cielo una palla di fuoco alta centro metri, frantumato le finestre di edifici a oltre tre chilometri dall’epicentro del disastro, fatto esplodere centinaia di automobili nel vicino parcheggio. La prima esplosione è calcolata equivalente a quella di tre tonnellate e la seconda a 21 tonnellate di TNT (tritolo equivalente).

Non abbiamo trovato notizie specifiche sul numero di vittime tra i lavoratori del gruppo logistico e del porto. La società del porto di Tianjin ha riferito che decine dei suoi dipendenti risultano dispersi. Sappiamo che una buona parte di essi è costituita da migranti, provenienti dalle campagne della provincia centrale dello Henan, ai quali è negato il diritto di risiedere nella città, di avere sussidi per l’abitazione, per il sistema educativo e sanitario. Vengono così alloggiati in dormitori fatiscenti. Uno di questi, che ne ospitava 2000, è crollato in occasione delle esplosioni. Sono una parte delle centinaia di milioni di migranti che hanno alimentato il boom economico degli ultimi due decenni trasformando la Cina nella seconda potenza economica mondiale, senza però condividerne i benefici.

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http://www.combat-coc.org/

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