Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Lettera di un dializzato

Postato il 26 Agosto 2015 | in Scenari Politico-Sociali, Territori | da

Riceviamo e pubblichiamo

CisanelloBuongiorno,
sono un dializzato, e mi trovavo all’ospedale di Cisanello il giorno 24/08 per il periodico trattamento dialitico, a cui mi sottopongo ormai da sei anni, quattro ore al giorno per tre volte alla settimana. Leggendo i pochi articoli che hanno riassunto l’evento della mattinata, mi stupisco che nessuno abbia centrato il vero problema, perchè se non è eccezionale che dopo un evento metereologico importante come quello di lunedì 24, ci siano molti locali allagati in tutto il territorio, è a dir poco unico che un intero reparto dialisi con macchinari delicatissimi e quindi costosissimi, dove i pazienti, una vola allacciati non possono subire brusche interruzioni di terapia, dovendo trascorrere minimo quattro ore allacciati, dove è essenziale mantenere una assoluta condizione di asetticità ambientale, essendovi immagazzinati tuti i materiali per la dialisi, sacche di liquidi, filtri, linee per la rinfusione, medicinali, sia stato collocato in un piano interrato a più di cinque metri al di sotto del piano stradale!!!

L’ospedle di Cisanello, si trova all’interno della golena del fiume Arno, ad una distanza di poche centinaia di metri dall’acqua tutto questo in un ospedale di nuovissima realizzazone, si dice uno dei primi in europa.

Sembra quasi un controsenso, infatti, i pazienti invece di avere delle ampie finesre, da dove magari, poter osservare l’esterno e la luce del sole, guardano delle finestrelle a vasistas poste da un lato delle sale, oltretutto con i vetri costantemente impolverati.

L’evento di lunedì 24 si è verificato all’improvviso, cosa sarebbe successo, e si fosse verificato quando le sale dilisi sono completamente piene di pazienti allacciati alle macchine, un buon 60% di dializzati non si sposta con le propie gambe, deve essere trasportato, in seggiolina, o in barella, le sale non possono essere evacuate urgentemente.

C’è molta rabbia tra tutti i pazienti, che oltre a riconoscere la loro inabilità, si sentono ancora una volta in una situazione di abbandono, e di rifiuto sociale.

La mattinata si è conclusa in maniera non eccessivamente drammatica, solo ed esclusivamente per l’abnegazione di alcuni medici, e di tutto il personale infermieristico, che dasubito, anche con l’acqua alle ginocchia hanno apprestato punti dialisi sparse in diversi reparti prestando il trattamento ai più bisognosi ed in stato di forte disagio.

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