November 26, 2024
La morte del lavoratore nel porto di Livorno non è accidentale o un caso isolato, come non lo è quella avvenuta pochi giorni prima nel porto di La Spezia.
Il macabro conteggio dei lavoratori morti in tutti i settori produttivi vede una media di tre infortuni mortali al giorno, di cui solo quelli con maggiore rilevanza mediatica finiscono sui quotidiani o nei notiziari.
Per combattere questo continuo stillicidio, non basta parlare genericamente di filiera della sicurezza o di sinergie tra istituzioni preposte alla sicurezza, come fa da anni l’Inail.
Non vogliamo sottovalutare la importanza di interventi formativi ma il ragionamento da fare non è solo quello della prevenzione astratta o del coinvolgimento formale degli RLS , il cui ruolo è stato tra l’altro progressivamente svuotato dalle continue revisioni del Testo Unico, D.Lgs 81\2008.
Infortuni e morti sul lavoro nei porti sono anche e soprattutto il risultato delle privatizzazioni, delle commesse e degli appalti al ribasso, degli ordini da eseguire con orari e carichi di lavoro insostenibili.
Si risparmia sulla sicurezza a partire dal numero degli operai addetti alle operazioni portuali. alla manutenzione, dalla mancanza di regole condivise e rispettate in tutto il porto, dai camalli alle ditte appaltatrici, ai lavoratori a giornata, a quanti operano con agenzie interinali
La sicurezza viene concepita e pensata solo per una parte dei lavoratori portuali e non per tutti gli addetti.
Leggi tutto il comunicato nel documento in allegato:
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