November 27, 2024
Riportiamo sotto un reportage di Michele Giorgio sulla questione del Terzo Tempio. Come anche da noi testimoniato, da alcuni anni la presenza in città vecchia di coloni scortati da guardie armate sta aumentando molto. Oramai diverse case portano il vessillo bianco azzurro con la stella di David. E le visite alla spianata delle Moschee di gruppi fondamentalisti scortati da soldati sono divenute quotidiane.
La città sta perdendo progressivamente la propria identità e il processo di modificazione dei toponomi, iniziato con il mandato Britannico, prosegue senza sosta. L’estremismo religioso sta prendendo sempre più forza in una società che ha fatto della propria laicità un vessillo di democraticità e la prova della propria superiorità culturale in un medioriente dipinto come islamico, deteriore e fondamentalista.
Non si preannuncia pertanto un futuro di Speranza, amenoché non si appartenga a uno dei gruppi protestanti fondamentalisti che attendono in Gloria la nascita della Gerusalemme Celeste.
All’Istituto per il Tempio progettano la ricostruzione dell’edificio più sacro dell’Ebraismo dove da 1300 anni è situata la Cupola della Roccia islamica. Quelle che erano le idee bizzare di pochi ora sono sostenute da ministri e deputati. Crescono le proteste palestinesi, si rischia una escalation di scontri.
Batsheva è la guida del nostro un gruppo: sette-otto europei e un paio di immancabili giapponesi. Ebrea sudafricana, giovane, ci tiene a presentarsi subito come la moglie di uno dei principali rabbini che dirigono l’Istituto del Tempio (https://www.templeinstitute.org/main.htm) che da quasi trent’anni progetta la ricostruzione del Tempio ebraico a Gerusalemme. Il terzo dopo i due distrutti rispettivamente dai Babilonesi e dai Romani. Con fare sciolto e qualche battuta scherzosa, prova a darsi un’immagine di donna semplice ma in grado di presentare bene un argomento tanto delicato. Ci spiega che l’istituto — situato in un edificio di Via Misgav Ladach nel quartiere ebraico della città vecchia di Gerusalemme — sta ricreando e conservando vasi, oggetti, strutture rituali di legno e altri elementi propri del Tempio biblico che un giorno andranno ad arredare il Terzo Tempio. «Chi desiderava costruire il Tempio ma fu costretto a rinunciare perchè era un comandante militare?», domanda Batsheva ai presenti con tono da maestra. Un mano si alza alle nostre spalle. «Re Davide» risponde una signora. «Bravissima», replica Batsheva.
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