Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Non si uccide così un italiano

Postato il 3 Settembre 2015 | in Italia, Scenari Politico-Sociali | da

ivorianoNo, signori, un italiano può essere ucciso solo da un suo connazionale, ma mai che ciò avvenga per mano di chi viene da paesi altri.

Sarà spietato dirlo, ma sembra che il dolore sia minore, si accetti, con maggiore sopportazione, che ai propri cari sia tolta la vita dal vicino di casa, dall’amico del rione, dalla zia o dallo zio, dal fratello o dalla sorella, dal marito o dall’amante, di nazionalità certificata italiana, piuttosto che sopportare l’onta che, chi viene da paesi lontani, faccia le stesse cose che fanno i nostri assassini.

Certo sarebbe difficile chiedere al nostro governo, difronte ad un omicidio commesso da un veneto, che tutti i veneti siano cacciati dal nostro paese, si potrebbe anche tentare, ma il seguito che avrebbe, tale stupida proposta, sarebbe talmente esiguo da far desistere, da subito, chi anche l’ha solo pensata.

Invece sembra che sia facile accomunare tutti quelli che vengono nel nostro paese, per i problemi che conosciamo bene, nel fascio del “tutti colpevoli”, “tutti fuori”, “tutti criminali”. Non si chiede la giusta punizione per il delitto commesso, come la si chiederebbe per qualsiasi assassino, ma una pena che coinvolga tutti i suoi simili, tutti quelli che fuggono da fame e guerre, sodali nel delitto solo per il colore della pelle, per la paura della morte, per il paese di provenienza, per la fame e la disperazione che si legge nei loro occhi.

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