November 27, 2024
19 settembre 2015, corteo a Milano No Expo – No israele:
● Quando venne presentata la candidatura ad ospitare l’Expo erano stati promessi 240mila posti stabili e altri 70mila temporanei.
● La stima del costo complessivo (comprendendo le opere infrastrutturali) dell’Expo è superiore ai 10 miliardi di Euro.
● Oggi si calcola che i posti di lavoro realmente creati siano solo 20mila, di cui 18500 lavoreranno gratis.
800 persone lavoreranno con contratti a termine, di apprendistato, da stagista, che garantiranno un lauta retribuzione dai 400 ai 500 euro mensili.
▶ Tutto questo è iniziato con l’accordo siglato nel luglio 2013 da Expo spa con i sindacati Cgil, Cisl, Uil, Filcams Cgil, Fisacat Cisl e UilTucs
A differenza di eventi simili, come l’Olimpiade a Londra o l’Expo a Shangai, nell’accordo sindacale italiano è stato codificato il lavoro gratuito (“volontario”) di 18500 giovani.
E’ la prima volta nella storia del diritto del lavoro – almeno quello italiano – che viene prevista questa figura di lavoratore volontario disponibile a sposare i valori “etici” dell’Expo – in questo caso, “Nutrire il pianeta” (ricordiamo che a tale scopo EXPO collabora con CocaCola, Nestlé, Starbucks e McDonalds).
Codificando lo status di “volontario” per mansioni di guida turistica, di segreteria, o di accompagnatori dei turisti che dovrebbero arrivare in massa a Milano in occasione dell’esposizione, si legittima la libertà dei gestori dei grandi eventi a non pagare le prestazioni di tutti i lavoratori. Tutto questo mentre si moltiplicano le inchieste, e gli arresti, di esponenti di primo piano dell’Expo.
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