Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Pensioni: attenti alla beffa con la prossima legge di stabilità

Postato il 9 Settembre 2015 | in Italia, Scenari Politico-Sociali | da

Tito-Boeri2Da settimane si parla con sempre maggiore insistenza di pensioni e di revisione della riforma Fornero.

A scanso di equivoci è bene chiarirci che gli obiettivi del Governo non sono gli stessi dei lavoratori.

Tito Boeri, presidente dell’Inps, è il principale fautore della pensione anticipata , a chiederlo sono le aziende e anche settori della Pubblica amministrazione  in nome del cosiddetto ricambio generazionale.

La loro intenzione non è tanto aprire il mercato del lavoro alle giovani generazioni ma favorire piuttosto l’applicazione dei nuovi contratti a tutele crescenti e sostituire lavoratori che hanno maturato una retribuzione decisamente piu’ alta di quella che verrebbe percepita dai nuovi assunti.

Se il ragionamento lo dovessimo applicare alla pubblica amministrazione (cosa non scontata perché ad oggi il principale obiettivo della Madia è la riduzione del personale nella Pa) al posto di un ipotetico b6 ob7 verrebbe assunto un semplice b1 con una riduzione di spesa derivante dalle mancate progressioni economiche per i neo assunti.

Un ragionamento analogo va fatto per il settore privato dove per almeno un ventennio sono maturati gli scatti di anzianità che hanno portato un po’ di soldi in busta paga.

La riforma Fornero ha comunque trattenuto in servizio circa 800 mila lavoratori che con le vecchie norme sarebbero già andati in pensione.

Ecco allora in quale contesto si va facendo spazio l’ipotesi  di inserire nella prossima Legge di Stabilità una piccola revisione delle normative in materia previdenziale,  ma attenzione chi sceglierà di andare in pensione prima del tempo lo farà a proprie spese. Il taglio dell’importo dell’assegno  potrebbe aggirarsi attorno al -3,5% per ciascun anno di anticipo. Più del 2% proposto a suo tempo da Cesare Damiano.

Quindi l’idea del Governo è di tagliare le pensioni per chi dovesse decidere ( e non mancheranno le pressioni di vario tipo ) di farlo anticipatamente  senza dimenticare che a partire gennaio 2016 i tempi di lavoro cresceranno di 4 mesi per via delle prolungate aspettative di vita.

A concludere questo quadro  il fatto che i coefficienti di trasformazione del montante contributivo rivedranno le proprie percentuali al ribasso dell’1,5% medio.

Proprio per queste ragioni la pensione anticipata  sarà una rimessa colossale per i lavoratori e le lavoratrici

Cobas Pisa

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