Un torto subito da un lavoratore è un torto fatto a tutti (IWW)

Comunicato emergenza occupazionale nell’igiene ambientale

Postato il 19 Marzo 2013 | in Lavoro Privato, Sindacato | da

I sindacati di base incontrano l’Ato Toscana sull’emergenza occupazionale nell’igiene ambientale

Si è tenuto lo scorso 15 Marzo l’incontro con Ato per discutere della situazione di Pioppogatto ma anche dei futuri assetti nel settore igiene ambientale.

Ato conferma numerose difficoltà nel territorio di Lucca ove nel triennio 2010\13 sono stati operati significativi investimenti

Le aziende operanti nella provincia di Lucca pare vogliano intraprendere strade senza coinvolgere Ato Toscana, dimenticando che in più occasioni è stato da loro chiesto, e ottenuto, il finanzimento di Ato e della Regione Toscana

E’ in ritardo di mesi la definizione del piano interprovinciale rifiuti della provincia di Lucca, senza cui non sarà possibile costruire la necessaria procedura di affidamento del servizio (ci auguriamo tramite gara con clausole sociali ben definite a salvaguardia di tutto il personale impiegato, incluso quello con contratti precari).

Se la provincia di Lucca non fa il piano c’è il rischio che lo faccia la Regione con una specie di commissariamento.

Gli impianti al momento sono tre ( Livorno, Pisa e Pietrasanta) e, qualora la Provincia di Lucca non rediga il piano provinciale, sarà incluso sicuramente anche l’impianto di Falascaia con probabile riaccensione.

Sicuramente gli impianti rimarranno, per due motivi il primo è legato ai tempi lunghi per la realizzazione di un inceneritore, il secondo è che l’incenerimento rappresenta un business.

Da parte nostra crediamo insufficiente l’impegno dell’Ato e della Regione Toscana alla costruzione di quella filiera del riciclo che resta la sola alternativa all’incenerimento, filiera bisognosa di investimenti che allo stato attuale vengono dirottati altrove.

Ato conferma le proprie perplessità rispetto alla adozione in Versilia del cosidetto piano Favoino; da parte nostra riteniamo indispensabile che queste critiche siano messe per scritto e rese pubbliche.

La costituzione di Ato è uno strumento funzionale alla salvaguardia delle normative vigenti, ma soprattutto a traghettare le Aziende attualmente esistenti in un unica azienda.

In Ato entrano i Comuni, ma, attenzione, non entreranno le Aziende. Si potrebbe presentare una situazione drammatica (taciuta da gran parte delle forze sindacali e politiche), per esempio le aziende in subappalto potrebbero essere escluse, lasciando al nuovo gestore la possibilità di non avvalersi del personale delle cooperative.

Per salvaguardare l’occupazione, servono clausole sociali e l’impegno diretto di Regione, Ato e Comuni a tutela di tutta la forza lavoro attualmente in servizio negli appalti e nei subappalti.

Siamo preoccupati della concreta possibilità che ci siano numerosi esuberi tra il personale amministrativo con accentramento di uffici e funzioni che costringerebbero alcuni impiegati a trasferimenti forzosi in altre province per salvaguardare i posti di lavoro. Siamo preoccupati per l’assenza di clausole sociali e per il fatto che non si prefiguri l’applicazione del contratto nazionale federambiente per tutto il personale. Del resto per mesi la Cgil è andata nelle cooperative del pisano a parlare di applicazione del contratto igiene ambientale, salvo poi dimenticare l’impegno di fronte alla opposizione dei comuni e della stessa Geofor.

Questi i punti sui quali avviare un immediato confronto:

  • Un progetto alternativo all’incenerimento

 Cobas Lavoro Privato

Usb Lavoro Privato

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